I bagni pompeiani di Arzo in uno scatto del 1935

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Le cuffie da bagno spesse un dito e i costumi rigorosamente interi per le donne. A destra proponiamo uno scatto fotografico in bianco e nero della piscina cosiddetta “pompeiana” di Arzo. Risale al 1935 ed appartiene ad un lettore de l’Informatore. Ci cala in un tempo non troppo lontano, 86 anni fa, ma il presente sembra veramente molto distante.
I bagni “pompeiani” erano stati inaugurati nel 1932, fra i primi se non i primi in Ticino. La piscina era alimentata dalle acque del torrente Gaggiolo. Fu parecchio frequentata fino agli anni Sessanta. Era stata creata da Ferdinando Bustelli (1865-1935), filantropo nato ad Arzo che fece fortuna a Buenos Aires, in Argentina, su progetto dell’artista-architetto Francesco Della Casa di Meride (nato nel 1884 e scomparso nel 1933). Oggi, l’ex piscina di Arzo, rimane nel cuore di un piccolo bosco, nascosta tra gli alberi. È stata abbandonata da alcuni decenni e quasi dimenticata dalla maggioranza… ma non da tutti. Uno studio di fattibilità commissionato dal Municipio di Mendrisio all’architetto Enrico Sassi aveva dato luce verde alla biopiscina con l’acqua del vicino torrente Gaggiolo, creando una sorta di biotopo naturale. Nel luglio del 2020, un’interrogazione interpartitica firmata da 14 consiglieri dei gruppi Verdi, IaS, PLR e PPD, chiedeva all’Esecutivo di Mendrisio se era stato allestito uno preventivo di massima per il ripristino dei bagni pompeiani e per la sistemazione dell’intero comparto. Rispondendo all’interrogazione, il Municipio della Città, all’inizio di questo mese di dicembre, ha chiarito che il recupero dei bagni di Arzo va inteso come un’operazione volta a creare un luogo per attività culturali e ricreative che si integri in modo complementare con l’offerta del comparto delle Cave. Il recupero degli ex bagni di Arzo – nel frattempo – è stato oggetto di una domanda di costruzione con relativa licenza edilizia (17 febbraio 2021). È stata accantonata l’idea di ripristinare lo spazio acqua in quanto, dovendo intervenire sulla struttura del bacino, il lavoro avrebbe generato costi spropositati. La candidatura per il recupero dell’impianto è stata sottoposta all’Ente regionale di sviluppo che ha confermato un contributo a fondo perso di 100 mila franchi. L’Esecutivo dovrà ora licenziare un messaggio per il credito di costruzione. In questo ambito si deciderà con quali modalità coinvolgere la popolazioni ed eventuali altre istanze popolari.
L’edificio del bagno pubblico è censito ed ha un grado di tutela di interesse locale. Al momento attuale delle procedure non è prevista una partecipazione da parte del Cantone ma – stando a quanto afferma il Municipio – le trattative sono ancora aperte. I bagni di Arzo sono definiti “un gioiello architettonico”.
La rigenerazione del corpo e dello spirito era il proposito di Ferdinando Bustelli quando decise di realizzare ad Arzo la piscina e il campo sportivo adiacente. Arzo, che nel 1930 contava 650 abitanti, fu tra i primi nel Canton Ticino a dotarsi di un bagno pubblico e fra i primissimi a vantare una piscina “artificiale”.