Troppo fermi, i danni del Covid

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In questi due anni di Covid, a poco a poco, non sono pochi gli over 75 che hanno ridotto o addirittura rinunciato al giretto in paese, alla spesa all’angolo, alla tappa al bar o alla visita in chiesa. Piccoli spostamenti che tuttavia tengono allenati muscoli, ossa e il senso dell’equilibrio. Fra chi è più giovane c’è chi si è ritirato da corsi sportivi o palestre. Tutto ciò è avvenuto per forza maggiore durante il lockdown ma si può dire che è una tendenza generale. E allora… “Quanti danni fisici ci sono stati dal 2020 ad oggi perché molte persone sono rimaste ferme, bloccate dalla pandemia! Alcuni hanno accusato un crollo. Notiamo un deficit motorio di forza fisica e resistenza senza contare l’aspetto emotivo-sociale con i contatti che vengono a mancare quando si interrompono corsi o frequentazioni di palestre o altre strutture sportive. E questa è una tendenza che ci confermano fisioterapisti e reumatologi con i quali collaboriamo”. È l’allarme significativo lanciato dalla Lega ticinese contro il reumatismo. Ne parliamo con Stefania Lorenzi, segretaria della Lega per il Ticino alla quale sono affiliate oltre un migliaio di persone. “Un messaggio su tutti vogliamo lanciare: – spiega – il movimento è importantissimo. Attiviamoci in qualsiasi modo, all’aperto o in casa. Soprattutto l’invito vale per chi è over 65”. Figuriamoci quali possono essere le conseguenze del fermo o rallentamento imposto dalla pandemia se già i professionisti del movimento e della salute notano un calo di elasticità e rendimento dopo una pausa come quella delle festività!

Allenamento a casa
Nato inizialmente come un progetto per prevenire le cadute in casa, si è sviluppato ed è ora pronto per essere presentato. Stiamo parlando dell’allenamento a domicilio tramite tablet. Di cosa si tratta? “Nasce da un progetto pilota ideato da Dividat, ditta specializzata nello sviluppo di tecnologie per l’ambito della salute; – Stefania Lorenzi – il progetto è portato avanti da Promozione salute svizzera. Allo stesso abbiamo partecipato come partner organizzativo”.

C’è stata una fase pilota?
“Il progetto pilota è durato dal 2017 al 2020 e indagava l’utilità di una tecnologia come il tablet per l’allenamento a domicilio di persone di una certa età che hanno difficoltà a muoversi da casa. Il servizio prevedeva l’intervento a domicilio di un o una fisioterapista con un tablet che contiene un programma per l’allenamento sviluppato appositamente. Il tablet veniva lasciato alla persona per 12 settimane e, grazie all’interazione tablet-utente il fisioterapista monitorava a distanza l’andamento degli allenamenti, intervenendo con una telefonata di rinforzo qualora la persona non accedesse per tempo prolungato al programma. Dopo le 12 settimane, il fisioterapista torna a domicilio e con una serie di test verifica il miglioramento delle condizioni della persona”.

In quanti vi hanno partecipato e di che regione?
“Al progetto hanno aderito 52 persone (fra il 2018 e il 2020) e i test finali hanno dimostrato l’efficacia di uno strumento come il tablet per l’allenamento a casa. I partecipanti al progetto pilota risiedevano un po’ in tutto il Cantone. Di base il tutto è coordinato da una fisioterapista nel Sopraceneri e una nel Sottoceneri. Fra chi ha partecipato senza spese al progetto vi sono anche persone in dialisi”.

A quale risultato siete giunti?
“Quello che abbiamo notato è che se provano il servizio lo apprezzano. Per il tipo di utenza che abbiamo (per lo più anziani) notiamo una certa titubanza nei confronti della tecnologia. Va detto che il programma è molto semplice da usare e le persone sono seguite a distanza con le visite di inizio e fine programma ma anche di più a seconda del bisogno”.

Ci può fare l’esempio concreto di un’esperienza?
“Un 92.enne ci ha riferito di sentirsi stimolato proprio per il fatto di avere a monte un controllo “invisibile” e ha deciso poi di prolungare l’esperienza”.

E ora si parte con il servizio vero e proprio?
“Sì. La ditta ci mette a disposizione 10 tablet. Abbiamo chiesto e ottenuto una certa copertura dei costi da parte della sede nazionale della Lega contro il reumatismo. Riceveremo un budget di 5mila franchi per la promozione del servizio, la retribuzione alle fisioterapiste, i programmi e la divulgazione dello stesso a medici, farmacie, cure a domicilio, ecc… L’idea è quella di prolungare l’esperienza e in un anno riuscire a far partecipare diverse persone con la rotazione dei tablet. Il servizio si rivolge ad anziani ma anche giovani con problemi motori. Pensiamo anche a chi ha subìto un infortunio ed è nel pieno di un percorso di riabilitazione. Gli esercizi sono semplici ma – in questo periodo di insicurezza – possono essere compiuti in tutta tranquillità fra le mura domestiche. Fra l’altro la persona può interagire in modo molto semplice con il tablet alla fine di ogni esercizio dicendo come si è sentito e questo è un modo per tenere traccia delle sedute di allenamento”.

Quanto viene a costare a chi si iscrive?
“Novanta franchi in totale per 12 settimane, compreso il prestito del tablet, le visite dei fisioterapisti con il test di inizio e la valutazione finale, nonché la supervisione e la consulenza. Il costo non è riconosciuto dalle casse malati”.

Gli interessati possono rivolgersi a: Stefania Lorenzi
Segretariato della Lega ticinese contro il reumatismo
Via Gerretta 3
6500 Bellinzona
(tel. 091/825 46 13);
www.reumatismo.ch/ti.