Da qualche giorno, nel variegato puzzle delle Società Bocciofile della nostra regione, manca purtroppo un tassello. L’assemblea dei soci dell’Unione Bocciofila Arzo ha infatti deciso di chiudere. Il piccolo Club ha una ricca storia sportiva, ma non solo. Nella sua vita ha coltivato relazioni umane, rapporti di amicizia, valori di aggregazione. Per decenni ha offerto occasione di incontri e di passione. Il movimento bocciofilo si ritrova più povero.
Ad Arzo si ricordano due Società, decenni e decenni scorsi: la Ponti e la Poncionetto. Due consorelle divise inizialmente da una curiosa dinamica. Nella prima si tesseravano i liberali, nella seconda i conservatori, retaggio di divisioni e di appartenenze che caratterizzavano molti rapporti sociali oggi desueti. Al pari, d’altronde, delle non poche Civiche filarmoniche divise per fede politica in ogni dove del Cantone. Due mondi separati, due sedi diverse, due corsie in un villaggio di 700 abitanti o poco più. Grande la rivalità, innumerevoli le sfide.
Ma il tempo smussa anche gli angoli più acuti. Cosicché negli anni novanta, anche grazie ad alcune incomprensioni interne, la Bocciofila Ponti trasferisce armi e bagagli al Bar Sport, sede della Poncionetto. Il Bar Ponti diviene Bar Flora e nasce un nuovo Club: la SB Flora, appunto.
Otto anni dopo, nel 2002, la prima fusione: Ponti e Flora confluiscono nella Società che prende il nome del Comune, la SB Arzo. La tendenza era evidente. Il tempo avrebbe indotto i responsabili dirigenti a lavorare al fine di unire le forze e fondere gli entusiasmi.
Nasce così, nel 2005, l’Unione Bocciofila Arzo che può contare inizialmente su venticinque soci attivi. Una Società entusiasta, forte di persone attive e di giocatori di qualità, capace di essere presente con costanza nel panorama sportivo ticinese.
Con il picco più alto nel 2009, anno dell’organizzazione del Campionato Svizzero individuale. Un impegno collettivo e grandioso di tutti i soci e di tanti altri appassionati. Si ricordano ancora le prestazioni volontarie per preparare una struttura degna di accogliere l’evento più importante dell’anno e della storia del Club: fu un successo straordinario!
In quel periodo molti altri Club conobbero difficoltà di diverso genere. Il fenomeno della diminuzione dei tesserati attivi si diffuse ovunque; molti impianti vennero sacrificati in favore di una crescita edilizia non sempre controllata e necessaria; altre attività sociali crebbero a dismisura. Anche nella nostra regione alcune Società cessarono l’attività. Ne ricordiamo alcune nell’ultimo decennio: la Ticino, la Giardinetto, la SB 84, la Rampa e, quest’anno, la Campionese. Oggi, purtroppo, l’Unione Bocciofila Arzo.
Nel momento dello scioglimento rimbalzano alcuni ricordi legati alle persone e alle cose. Spuntano allora le figure dei fratelli Buzzi, inossidabili gerenti del Bar Sport. Il Dante, spedizioniere e nel tempo libero barista e la Signora Nelly a offrire fino allo spirare della sua vita innumerevoli aneddoti.
L’Unione Bocciofila Arzo ha avuto pure il merito di essere una testimonial del territorio della Montagna e delle sue caratteristiche. Molti appassionati ricorderanno i premi che arricchivano i protagonisti dei suoi tornei: in palio preziosi oggetti in marmo di Arzo, uno stupendo materiale rinomato in tutto il mondo.
Luigi Biondi è l’ultimo Presidente della Società. Nei suoi discorsi che spiegano la decisione finale dell’assemblea dei pochi soci rimasti senza sede dopo la chiusura del Bar Sport illustra gli sforzi e le speranze legate a un flebile lumicino di tenere ancora in vita il Club. Sforzi sfumati e speranze spente. Il suo pensiero corre a tutte le persone che ad Arzo, per oltre settant’anni e in condizioni sempre diverse, hanno garantito la vita dello sport e del gioco delle bocce arricchendo così la vita medesima del villaggio.
E ricorda quante aziende e quanti sponsor generosi sono stati sempre molto vicini alla Società dandole la forza e i mezzi per vivere. Ed esprime loro la più profonda gratitudine.
La Coppa Ticino è della San Gottardo
La San Gottardo ha fatto il pieno in questo 2021. Ha vinto di tutto e di più: il Campionato Svizzero a squadre, il Campionato Ticinese, il Master a squadre e mercoledì ha vinto persino la Coppa Ticino. E pensare che a inizio stagione, mese di giugno, il commissario tecnico Marco Ferrari aveva dichiarato che a causa delle incertezze legate alla situazione sanitaria il suo Club non avrebbe fissato l’asticella delle ambizioni troppo in alto, accontentandosi di quello che sarebbe arrivato. L’epilogo della Coppa Ticino ha visto di fronte la San Gottardo e l’Ideal di Coldrerio. Dopo le fasi preliminari in tre serate precedenti, le quattro formazioni finaliste si sono sfidate a Cavergno, il villaggio valmaggese che le ha accolte sotto una bella coltre bianca. I chiassesi hanno battuto la Gerla e i ragazzi di Coldrerio. La sfida – ancora una volta tutta “momò” – ha visto prevalere i rossoblù con il punteggio di 36 a 17. Hanno giocato il giovane Lorenzo Pettinato nella disciplina individuale, Milly Recalcati e Maurizio Dalle Fratte in coppia e ancora Milly Recalcati con Eric Klein e Rodolfo Peschiera in terna.