I porti sicuri della mente

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Nella foto (da sinistra in alto): Lorenzo Pezzoli (SUPSI), Daniele Intraina (direzione OSC), Valentino Garrafa (Socioterapia/Club ‘74), Federica Giudici (Pro Mente Sana) e Mauro Durini (Socioterapia/Club ‘74).

Ricorre questa domenica, 10 ottobre, la Giornata mondiale della salute mentale. Istituita un trentennio fa, nel 1992, dalla Federazione per la salute mentale, è riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il motto scelto quest’anno è “Salute mentale in un mondo ineguale”.

L’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (OSC) vi aderisce. In occasione di questa commemorazione si sottolinea l’esistenza di una disparità di trattamento e di qualità nell’assistenza tra chi soffre di malattie mentali e chi di patologie di altro tipo. Anche l’accesso alle cure non trova le stesse opportunità di presa in carico – rileva la direzione dell’OSC. – “Queste condizioni possono ascriversi a fattori di carattere sociale, culturale o ancora di natura economica”.
Lo scoppio della pandemia di Covid-19 e il protrarsi della crisi sanitaria hanno contribuito a evidenziare ulteriormente queste difficoltà e il disagio per le persone toccate. L’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale, tramite il suo direttore Daniele Intraina, ribadisce la volontà di adoperarsi per allontanare lo stigma e il pregiudizio che condizionano la vita di donne e uomini confrontati con disturbi mentali, comprendendo anche la posizione dei loro familiari.
L’accento è posto anche sul concetto di integrazione. In questo ambito – conclude il direttore – “ci uniamo all’appello affinché si possa agire assieme per garantire a tutte e a tutti di essere pienamente integrati nella società e nella vita quotidiana”.

Luoghi dove arrivare,
sostare e ripartire
La ricorrenza del 10 ottobre stimola la riflessione anche all’interno del Club ‘74, il club dei pazienti dell’OSC. In un mondo nel quale è sempre più difficile abbattere muri e ideologie radicati nell’immaginario collettivo – si osserva – si fa pressante la necessità di garantire luoghi dove tessere relazioni paritarie e soddisfacenti, dove si può “partire e ritornare”, luoghi accoglienti che le persone descrivono amichevoli, “come una seconda casa”. I “porti sicuri” restano sempre a disposizione del viandante anche quando non ne esiste la pressante necessità.
In questa occasione, la comunità del Club ‘74 esprime vicinanza e solidarietà alle persone e ai famigliari che hanno un’esperienza di disagio psichico e sociale. I suoi membri si uniscono pertanto all’appello lanciato dalla direzione dell’OSC, dall’Unità di psicologia applicata della SUPSI e da Pro Mente Sana – partner della comunicazione – per un mondo più inclusivo nell’ambito della Giornata mondiale della salute mentale.