Ecocentro di Morbio, accolto il ricorso

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Nella foto d'archivio, cassonetti della spazzatura. rifiuti

p.z.) A Morbio Inferiore il capitolo-ecocentro si è incagliato in un grosso scoglio. Infatti la Sezione cantonale degli Enti locali ha accolto il ricorso presentato l’anno scorso dai consiglieri comunali Dafne Mombelli e Martino Marconi (allora “Unità Socialista – I Verdi”) contro la decisione presa dal Consiglio comunale la sera del 5 ottobre 2020. Il Legislativo riunito in seduta aveva approvato il credito di 2 milioni e 260 mila franchi per l’edificazione del nuovo ecocentro comunale in via Lischée, su un terreno di proprietà della Parrocchia. Il messaggio municipale era stato accolto con 18 voti favorevoli, 7 contrari e 2 astenuti e conteneva anche la relativa convenzione con il beneficio parrocchiale della Chiesa di Santa Maria dei Miracoli per la costituzione di un diritto di superficie sulla particella in questione (482 RFD). Approvazione del messaggio municipale da parte del Consiglio comunale che oggi risulta annullata dalla decisione di accogliere il ricorso contro la stessa. Ma cosa contestava il ricorso? Un aspetto formale. Si basava cioè sul fatto che un consigliere comunale – intervenuto nella discussione e firmatario di un rapporto sul messaggio municipale – era considerato essere in conflitto di interessi. Il Municipio dovrà ora decidere se ripresentare il messaggio municipale al Consiglio comunale o ridiscutere l’intero progetto. Nel frattempo c’è stato un cambiamento a capo del Dicastero ambiente del Comune: a gestirne le redini è ora il municipale Matteo Mombelli.
Da diversi anni Morbio Inferiore discute l’ipotesi di creare un ecocentro comunale. In un primo tempo l’Esecutivo aveva preso in considerazione la possibilità di una collaborazione con altri Comuni della regione per poi passare all’idea di concretizzare una struttura in zona Polenta. Quest’ipotesi aveva raccolto parere negativo dalla Sezione dello sviluppo territoriale ed era stata accantonata. “Considerata l’impossibilità – si legge nel messaggio del 31 agosto 2020 – di trovare altri terreni adeguati, il Municipio ha deciso di optare per quello proposto dal presente messaggio che, pur essendo situato nelle immediate vicinanze delle scuole, ha l’indubbio vantaggio di trovarsi in una zona centrale del Comune e di essere già inserito in una zona di PR con destinazione adeguata”.
Al di là del “vizio” formale contestato dai ricorrenti, il progetto aveva già suscitato diversi dubbi nella fase di avvicinamento al voto del Legislativo. La Commissione della Gestione, nel suo rapporto, aveva evidenziato alcune lacune sui costi di gestione previsti. La Commissione Opere pubbliche si era spaccata esprimendosi in un rapporto di maggioranza favorevole all’investimento ritenendo “funzionali e consone le attuali tecniche di lavoro” ed un rapporto di minoranza nel quale i commissari Ermanno Canova e Martino Marconi chiedevano di rifiutare il credito. Due i motivi da loro sollevati per contestare il progetto: secondo loro la costruzione della struttura sarebbe stata in conflitto con il progetto di rinaturazione del Riale Müfeta; inoltre si paventava un aumento di traffico in una via usata nei tragitti casa-scuola e la soluzione prospettata avrebbe potuto – sempre secondo loro – penalizzare chi non dispone di mezzi di trasporto privati.