Da qualche anno esiste in Italia, ben noto anche in Ticino, il Movimento nazionale per la decrescita felice: meno quantità, più qualità nella vita quotidiana. Di primo acchito la campagna di marketing territoriale che inizia in questi giorni a Stabio sembra andare nell’opposta direzione, perché l’obiettivo dichiarato è di “rallentare la decrescita”. Quella demografica.
“La nostra politica – spiega il sindaco Simone Castelletti – è di stabilizzare la popolazione residente, per mirare a un borgo con 4’500 – 5’000 abitanti. Non vogliamo di sicuro una città con 10 mila abitanti”. Si va – si potrebbe dire – nella direzione della “crescita felice”, dopo che il Municipio ha verificato che dal 2017 in poi Stabio ha perso 144 unità. Non molti se la cifra è messa in rapporto a un insieme di 4’527 anime (dato ufficiale del 31.12.2020). Ma abbastanza, alla politica comunale, per aprire gli occhi con una certa sorpresa, pensando che dal 2000 al 2016 la popolazione era aumentata.
“Ci è parso giusto fare qualcosa. Abbiamo investito milioni per le scuole comunali ma negli ultimi anni abbiamo perso due sezioni della scuola elementare e forse una terza sezione il prossimo anno. È preoccupante. Gli spazi per l’educazione dei nostri bambini vanno goduti, non devono essere lasciati vuoti”.
Quello di Castelletti è un appello accorato ma anche un campanello d’allarme. Suonato dal sindaco di un borgo che molto ha fatto per la qualità di vita dei cittadini e la cura del territorio, nonostante l’edilizia privata, soprattutto quella residenziale, si sia sbizzarrita, nei decenni, lasciando segni che avrebbero potuto essere migliori.
Il segno “meno”
Il segno “meno” compare dappertutto, in una realtà come questa, quando gli abitanti fanno le valigie: meno bambini, ragazzi e giovani per le associazioni, meno introiti fiscali e dunque investimenti minori, calo del dinamismo. Ma c’è anche un altro segno, non meno inquietante: gli appartamenti che rimangono sfitti. Eppure oltre ai cantieri privati per la costruzione di alloggi, in prospettiva compaiono progetti pubblici per diversi milioni di franchi, tra questi la riduzione della velocità dei veicoli su talune strade, un nuovo centro sportivo, la partecipazione al progetto di parco del Laveggio. La strada che porta al Gaggiolo è sempre piena di traffico ma a due passi ci sono i boschi per lo sport e lo svago, oltre a un centro paese ricco di belle corti e spazi come la Piazza Maggiore che sarà riqualificata.