Era nell’aria e per certi versi attesa: mercoledì pomeriggio il Consiglio federale ha confermato che da lunedì 13 settembre scatterà l’obbligo per i maggiori di sedici anni di presentare un certificato Covid per accedere agli spazi interni di bar e ristoranti, come pure per frequentare strutture culturali (cinema, sale teatrali, biblioteche…) e del tempo libero (centri fitness, piscine, discoteche…).
Forte del sostegno trasversale dei partiti – a eccezione dell’UDC che si è opposto all’estensione del certificato – il Governo ha deciso per un sostanziale cambio di passo, in considerazione dei numeri significativi legati ai contagi giornalieri da Coronavirus e soprattutto alla crescita delle ospedalizzazioni che allarma il settore sanitario già fortemente sotto pressione. La diffusione su larga scala della variante Delta, con i rientri dalle vacanze, ha portato la Svizzera a confrontarsi con cifre quasi da record a livello europeo.
La bontà del provvedimento è corroborata, secondo le autorità, dalla costatazione che oltre il 95% delle persone attualmente ricoverate nei reparti di terapie intensive non sono state vaccinate.
La comunicazione ha immediatamente scatenato una pletora di commenti di segno diverso. Tra le voci più critiche spicca quella del settore della ristorazione che paventa, nuovamente, perdite considerevoli. La misura introdotta sul piano federale è considerata sproporzionata e fortemente discriminatoria.
Al di là degli esercizi pubblici, vediamo da vicino quali sono i settori toccati dal provvedimento comunicato l’altroieri a Berna. L’obbligatorietà di presentare il “pass” riguarderà, come detto, le strutture sportive, ricreative e per il tempo libero. Occorrerà inoltre prestare attenzione a manifestazioni organizzate in luoghi chiusi, che si tratti di concerti, eventi sportivi, ma anche di appuntamenti legati alla sfera privata come matrimoni o feste di compleanno che hanno luogo al di fuori di locali privati.
Per il momento sono esentati dall’obbligo di certificato i trasporti pubblici, il commercio al dettaglio, gli eventi privati con al massimo 30 persone, quelli religiosi e politici (50 persone al massimo). In questa categoria rientrano anche i luoghi di lavoro e i centri di formazione.
Le persone non vaccinate o non guarite dal Covid avranno la possibilità di presentare un tampone negativo (la durata è di 72 ore per il test PCR e di 48 ore per il test rapido). Le autorità rendono attenta la popolazione al fatto che dal 1° ottobre l’effettuazione di test per ottenere il certificato non sarà più gratuita.
Obbligo di mascherina
per gli allievi delle medie
A livello ticinese, il Consiglio di Stato ha deciso di prolungare l’obbligo di indossare la mascherina alle scuole medie e alle scuole speciali fino al 29 ottobre. La situazione verrà quindi rivalutata in vista della ripresa delle lezioni dopo le vacanze autunnali.
Cosa cambia
nelle strutture sociosanitarie?
Alla luce dell’evoluzione epidemiologica delle ultime settimane e con la volontà di proteggere ulteriormente le persone particolarmente vulnerabili, il Governo del Cantone Ticino ha deciso di rendere obbligatorio il test per il personale sociosanitario che non è ancora in possesso del certificato Covid.
Inoltre, i visitatori che vorranno accedere alle strutture sanitarie e socio-sanitarie dovranno necessariamente esibire un certificato Covid a partire da mercoledì prossimo 15 settembre. La decisione recepisce quanto raccomandato dall’Ufficio federale della sanità pubblica.
Il Consiglio di Stato si è detto convinto che questi provvedimenti rappresentino un ulteriore importante tassello nella strategia di contenimento della diffusione del Coronavirus.
Dove mi vaccino
Proseguono a tambur battente anche nel Mendrisiotto le vaccinazioni “on the road” e in farmacia. Attivo anche il Centro cantonale di Giubiasco (cfr. pagina 7).
Che cosa sono i vaccini?
Conferenza a Castel San Pietro. La organizzano i samaritani di Castello il 15 settembre (cfr. pagina 7). Tema: malattie trasmissibili e vaccini fra storia e attualità.