Il Chiasso di Raineri battuto malamente in casa dai Seeländer

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Questa volta la grinta di Baldo Raineri non è servita per risollevare il morale dei rossoblù dopo la pausa.

Buio pesto al Riva IV. I rossoblù incassano tre reti dai Seeländer che hanno sempre avuto il controllo della gara. Il capitano Andrea Maccoppi: “È una sconfitta che ci potrà fare riflettere”.

Un brutto Chiasso è uscito malamente sconfitto dal Riva IV al termine di una partita che è sempre stata condotta dalla formazione ospite. Anche quando le cose stavano andando, facciamo per dire, un po’ meglio si è vista in campo una grande confusione. Sicuramente l’espulsione di Alshik al 56’ (doppia ammonizione) non ha aiutato la squadra di casa a recuperare la rete messa a segno in apertura (undicesimo minuto) da Mourelle. Anzi il Bienne se non fosse stato per la bravura di Mitrovic, autore di due interventi prodigiosi (il capolavoro Dragan lo ha tirato fuori al 71’ respingendo a pugni in corner un siluro di Beyer su calcio piazzato) sarebbe andato ben oltre la tripletta realizzata completata dai gol di Garcia all’83’ e Beyer (autentico faro della compagine di Anthony Sirufo) al 91’. Parlavamo di confusione ma c’è da aggiungere che dopo lo 0-2, cioè quando mancavano 6 minuti al triplice fischio finale dell’arbitro Mariano Drmic, si è rasentato il ridicolo con tre cambi simultanei. Fuori Affolter, Lujic e Said (quest’ultimo uno dei pochi a salvarsi con Maccoppi e il portiere), dentro gli invisibili Kaboyi, Stefanovic e Carrasco. C’è anche da rilevare che Correia (velocità e fantasia, seppure a corrente alternata) era già stato sostituito al 67’ da De Jesus.
Difesa ballerina a parte (rimaniamo stupiti della bravura di Miodrag Mitrovic che risponde sempre alla grande nonostante le difficoltà di Affolter e compagni a posizionarsi e a contenere gli avversari) il Chiasso in avanti non ne ha combinata una sola: Maurin, giocatore con la vocazione di bomber chiamato all’81’ da Raineri a sostituire Nivokazi (che al 48’ aveva colpito di testa la palla mandandola di poco oltre l’incrocio dei pali) ha tentato la conclusione da lontano sparando alto e lontanissimo dai pali della porta di Grivot, rimasto praticamente disoccupato per tutta la durata dell’incontro. Per non dire di Lujic, inguardabile sulla fascia.
Prima o poi un passo falso era comunque da prevedere. Dunque, nonostante l’incolore gara contro la compagine della città che 60 anni fa (e più) si identificava in “ville de l’avenir”, questo passo falso non è da drammatizzare. Anche perché questo Bienne – come ci ha spiegato il presidente Dietmar Faes – fallito e poi costretto a riprendere dalla Seconda Lega regionale, è molto ambizioso. Quest’anno è risalito in Promotion: ha già dovuto assorbire due sconfitte ma, lo sottolinea anche Andrea Maccoppi, la sua posizione di classifica è bugiarda.
Il capitano rossoblù fa questa analisi della partita e degli avversari: “Quando siamo rimasti in 10 abbiamo cercato invano di portare la partita il più a lungo possibile sullo 0-1 nel tentativo di riequilibrarne le sorti. Ci abbiamo provato ma era difficile riuscirci anche perché il Bienne è una signora squadra. Praticamente ci siamo confrontati con le migliori, ci manca solo l’Etoile.
Tutto sommato è andata abbastanza bene. Stasera (sabato, ndr) abbiamo fatto fatica a impostare la partita per come l’avevamo preparata. Va detto che i Seeländer davanti sono veramente molto bravi, hanno raccolto 7 punti, un po’ pochi per la qualità che hanno soprattutto da metà campo in su. Per quanto ci riguarda, si tratta di una sconfitta che ci potrà fare riflettere.
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Sfogliando il calendario, i rossoblù se la dovranno vedere con altri avversari tosti: oltre all’Etoile Carouge (sabato 25 a Ginevra in contemporanea con Breitenrain-Bellinzona), in ottobre affronteranno l’attuale capolista (sabato 10) per poi arrivare al retour match con i granata, derby in programma già domenica 28 novembre al Comunale di Bellinzona.