Il primo blocco è andato a buon fine, sia nei tempi che nei costi. L’Esecutivo di Riva San Vitale presenta stamattina ai media il risultato della prima tappa dei lavori di restauro conservativo delle scuole elementari. Il blocco numero 5 è dunque pronto ad essere nuovamente fruibile ed è quello contenente l’aula di direzione, l’aula docenti e 2 aule scolastiche. Il cantiere della seconda tappa – per i blocchi 1 e 2 – è stato avviato il 21 giugno scorso e procederà in concomitanza con il ciclo scolastico ‘21/’22. La terza e ultima tappa (blocchi 3 e 4) verrà restaurata dal 2022 al 2023. Sei milioni e 300 mila franchi (dedotti i sussidi) è l’investimento complessivo previsto per ridare lustro all’edificio che è stato costruito fra il 1967 e il 1973 su progetto degli architetti Flora Roncati Ruchat, Aurelio Galfetti e Ivo Trümpi. Il centro scolastico comunale è considerato un elemento d’architettura moderna ed è stato inserito nell’elenco dei beni culturali d’interesse cantonale.
Garantire un nuovo ciclo di vita all’edificio ricalcando fedelmente quanto realizzato in passato. È stata questa l’impostazione data al cantiere. E per seguirla è stato necessario un minuzioso studio dei dettagli. Questa mattina a Riva San Vitale verranno dunque svelate le aule dell’istituto scolastico comunale che sono state oggetto del resturo conservativo la cui prima tappa si è conclusa durante lo scorso mese di giugno. Il Municipio organizza una visita dei rappresentanti dei media al blocco nel quale i lavori sono stati conclusi. Presenti il sindaco Antonio Guidali, il vice-sindaco e capo del Dicastero educazione Eusebio Vassalli e l’architetto Matteo Colferai per l’Ufficio tecnico. “Un restauro che – ricordiamolo – è di tipo conservativo proprio per i riconoscimenti architettonici ottenuti dall’edificio in passato” spiega il sindaco. “Per intenderci, viene aggiornata e rinnovata l’impiantistica, migliorata la sicurezza, risanati gli intonaci esterni e poi c’è il restauro del calcestruzzo”. L’edificio – spiega il municipale Eusebio Vassalli a capo del Dicastero educazione – “è considerato un elemento d’architettura moderna a testimonianza di un patrimonio culturale che arricchisce il territorio e caratterizza il paesaggio edificato. Per questa ragione è stato inserito dal 2018 nell’elenco dei beni culturali d’interesse cantonale. Ciò che ha permesso di beneficiare di importanti sussidi cantonali e federali”. Serramenti, piastrelle nonché i tinteggi delle facciate sono state oggetto di molta attenzione per giungere alla fine ad un risultato anche estetico che fosse speculare all’edificio come si presentava negli anni Settanta. Complessa l’operazione del calcestruzzo che ha richiesto la pulizia, la demolizione del beton ammalorato, la liberazione dei ferri d’armatura esistenti ed altre fasi fino ai trattamenti di finitura.
Di fatto la prima fase del restauro delle scuole è stata realizzata nei tempi programmati inizialmente e con la qualità auspicata sia dal committente che dall’Ufficio beni culturali. Tre anni di cantiere a tappe e 6,3 milioni di franchi per la seconda vita delle scuole.