Tra Capolago e Bissone 6 km di tubi

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Capolago, i lavori preparatori per “affondare” la tubazione di 6 km nel Ceresio fino a Bissone.

Sono in corso a Capolago i lavori preparatori per la posa sul fondo del Ceresio di una tubazione in acciaio lunga 6 km, fino a Bissone, nella zona piscina, per il trasporto del gas naturale con pressione 5 bar, la stessa pressione utilizzata per la rete di distribuzione principale che già serve l’utenza del Luganese e del Mendrisiotto. Lo scopo è di rendere più efficiente e sicura la distribuzione di questo vettore energetico all’utenza. Le Aziende Industriali di Lugano (AIL) SA, committente dell’opera, nel lago hanno già posato alla fine degli anni ‘80 il gasdotto di trasporto ad alta pressione Genestrerio-Lugano proveniente dall’Italia che alimenta tutte le reti del gas in Ticino. Lavori di questo genere sono rari in Ticino. Il cantiere, iniziato in primavera, vede all’opera diverse ditte specializzate, ticinesi e confederate.
”I tubi in acciaio DN 300 mm (color giallo), depositati in un prato, verranno saldati per formare un cordone lungo ca. 290 m e trasferiti a bordo del lago utilizzando un binario installato lungo l’argine sinistro del Laveggio, sottopassando la strada cantonale tra Capolago e Riva San Vitale. Qui verranno issati su una piattaforma che progressivamente porterà la tubazione nel lago, agganciata a boe”, spiega l’ing. Diego Solcà, responsabile della progettazione per lo studio Comal SA, capofila del consorzio di aziende che sta lavorando sul cantiere. Il lavoro è piuttosto complesso e delicato. Oltre agli aspetti di impatto sul territorio, occorre controllare scrupolosamente, seguendo precisi protocolli, le saldature della condotta, la protezione catodica, le protezioni meccaniche ed i raggi di curvatura, prima di trasferire e affondare i tubi. Anche il percorso della condotta sul fondo del lago dev’essere verificato attentamente.
Il destino di questo combustibile naturale, molto utilizzato nel Sottoceneri dalle economie domestiche, da diverse industrie, e da utenze pubbliche è quanto mai incerto in quanto di origine fossile. Verrebbe dunque da chiedersi che senso abbia investire ancora nelle sue infrastrutture. Da un lato un miglioramento generale della sicurezza di approvvigionamento si è reso necessario, considerato il notevole aumento della richiesta negli anni passati. D’altro canto, negli scenari energetici futuri l’utilizzo di gas di origine rinnovabile e neutri dal punto di vista climatico (biogas o idrogeno) avrà un ruolo importante e per il trasporto di questi “nuovi” gas sarà possibile utilizzare le reti principali già esistenti.