Cultura a Chiasso fra pandemia e creatività

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Il Rapporto 2020 del Centro culturale Chiasso, presentato nei giorni scorsi, risulta fortemente condizionato dalle oggettive difficoltà dovute alle misure di contenimento alla pandemia decise dalle autorità, ma dall’altro segnala uno spirito reattivo e propositivo di tutte le realtà che lo compongono.

I lunghi mesi di chiusura cui hanno dovuto far fronte il Cinema Teatro, il m.a.x. museo, lo Spazio Officina e la Biblioteca comunale si ripercuotono sulle cifre, con un sensibile calo di pubblico nell’anno in questione; questo rende impossibile inserire questo “annus horribilis” in una visione pluriennale.
Malgrado ciò il 2020, declinato attorno al tema conduttore “Confine”, sarà ricordato dal CCC non solo come un periodo molto critico, ma anche come la fucina di nuove iniziative, una differente creatività legata alla resilienza e la conferma della fedeltà da parte dell’utenza.
Nonostante tutto, la quota di spettatori accorsi al Cinema Teatro nell’anno in esame (4576) ha evidenziato una tendenza in crescita se rapportato a una stagione “normale”.
Come prima forma di reazione, nei mesi primaverili, il Cinema Teatro si è aperto all’offerta online, mettendo a disposizione gratuitamente la possibilità di rivedere degli spettacoli del suo archivio attraverso il sito www.centroculturalechiasso.ch: il progetto #IlCinemaTeatroACasaMia ha registrato un elevato numero di visualizzazioni, provenienti da 32 paesi sparsi nel mondo.
Inoltre il Cinema Teatro ha proposto al pubblico, privato di buona parte della stagione teatrale e musicale preannunciata, una programmazione alternativa estiva: inaugurando la rassegna open air Voci e Not(t)e sono stati presentati cinque programmi di qualità su un palcoscenico allestito all’esterno del teatro, in una cornice molto suggestiva e assai apprezzata dagli spettatori. Per 3 di essi è stata anche offerta una diretta streaming.
Il m.a.x. museo e lo Spazio Officina hanno registrato complessivamente 4’109 presenze: anche questo dato non è assolutamente paragonabile a quello degli anni precedenti a causa delle circostanze legate alla pandemia. Il m.a.x. museo ha dovuto far fronte a una chiusura obbligata (estesa a tutte le strutture museali in Svizzera) di 18 settimane. Malgrado ciò, le mostre programmate sono state confermate e gli ingressi si sono mantenuti grosso modo, in un calcolo percentuale, ai livelli degli anni precedenti, se non maggiori.
L’anno in questione ha proposto due mostre al m.a.x. museo – Marcello Dudovich (1878-1962) fotografia fra arte e passione (nell’ambito della Biennale dell’immagine, inaugurata a settembre 2019); e Alberto Giacometti (1901-1966) grafica al confine fra arte e pensiero – totalizzando complessivamente 5’716 visitatori.
Nel caso della mostra dedicata a Marcello Dudovich, la stessa è stata oggetto di un “progetto integrato” con il Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare a Trieste, secondo una modalità di sinergia ormai consolidata per il museo chiassese. In quest’ottica, malgrado le difficoltà subite nel 2020, il m.a.x. museo ha ulteriormente allargato le partnership con enti e istituzioni museali a livello internazionale (con il MUFOCO Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, con l’Archivio di Manuela Grignani Sirtoli, con il Museo Villa Bernasconi di Cernobbio).
Anche lo Spazio Officina ha dovuto restare chiuso per diversi mesi a causa della pandemia. Questo ha parzialmente inciso sui dati finali di fruizione della struttura, anche se non ne ha intaccato in modo particolarmente significativo i risultati. Due le mostre ospitate dalla struttura: Donazioni e Le stanze dell’arte.
Per quanto riguarda la Biblioteca comunale il numero di visitatori (3737, -19.8%) e quello dei prestiti (6374, -10.5%) sono stati fortemente segnati dalla chiusura durata due mesi. Ma è comunque stata rilevata un’interessante “fidelizzazione” dell’utenza.