Andrea Stella è il nuovo direttore del Parco delle Gole della Breggia

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Col 1° settembre il Parco delle Gole della Breggia avrà un nuovo direttore che, per la prima volta, sarà presente con una percentuale quasi totale. “Questa novità si è potuta concretizzare grazie ai recenti finanziamenti ottenuti dalla Confederazione, dal Cantone, ma pure dai Comuni coinvolti dal PUC e dal sostegno concesso da Chiasso, Coldrerio, Novazzano e Vacallo che hanno accettato di sostenere il Parco e di entrare nel Consiglio di Fondazione”, questa la spiegazione data dal presidente della Fondazione Fabio Bianchi alla stampa durante la presentazione ufficiale del nuovo volto direttivo del Parco. Il nome? Andrea Stella (nella foto), 42 anni, di Arogno e domiciliato a Novazzano. Il nuovo direttore ha studiato geologia strutturale presso il dipartimento Scienze della terra all’ETH di Zurigo e dopo alcuni lavori in ambito di consulenza ambientale e di attenzione per i pericoli naturali si è candidato per la direzione del Parco.

“Sono in questo Parco per proteggerlo, valorizzarlo e proporlo come area di svago, come Parco periurbano, sempre nel rispetto della natura” ha dichiarato Stella dopo la sua presentazione. Sulla carica del neoassunto Bianchi ha rilevato: “Dopo 5 anni di apprezzata conduzione del Parco, Marco Torriani ha rassegnato le dimissioni a fine febbraio per potersi dedicare completamente alla sua attività professionale; ci tengo in questa sede a ringraziarlo di cuore per il lavoro svolto per il Parco. Abbiamo aperto un concorso a cui ha partecipato poco meno di una ventina di candidati; pensavamo fossero pochi, ma erano tutti con curriculum di qualità e pertanto la scelta è avvenuta su figure di valore”. Bianchi ha poi dichiarato come, dopo questo periodo di incertezza, il Parco delle Gole della Breggia è pronto a ripartire. “Non abbiamo tralasciato ovviamente, durante le diverse chiusure legate al Covid-19, la manutenzione, la messa in sicurezza, il controllo e la gestione del nostro Parco; anche perché la popolazione si è “rifugiata” all’interno di questo polmone verde momò. Tanto che ora siamo pronti a guardare avanti, iniziando proprio dalla ripresa delle attività come le visite guidate scolastiche e quelle al percorso del cemento; ma senza dimenticare l’importante collaborazione futura con il Parco della Motta dopo la completata ristrutturazione del Mulino del Daniello. La presenza di un direttore al 100% potrà aiutarci a valorizzare tutte queste iniziative, ma anche a creare nuove realtà, come per esempio la rivalorizzazione dei ruderi del Castello di Castel San Pietro o a realizzare il collegamento con la Valle di Muggio sul fondovalle, mettendo di fatto in comunicazione il Parco anche con l’Albergo diffuso di Scudellate”. Bianchi ha concluso infine che tutte queste iniziative sono realizzabili grazie all’autofinanziamento che il Parco è riuscito a creare avendo ristrutturato la gran parte del Mulino e affittato alcuni spazi a Ticinowine (e alla Casa del Vino) e a uno studio di architettura. E proprio sull’argomento Luigi Rigamonti – membro del Consiglio di Fondazione – ha evidenziato che “non bisogna dimenticare anche la forte richiesta di affitto degli spazi: sempre più persone si rivolgono al Parco al fine di poter utilizzare la Sala del Torchio oppure la Torre dei Forni per eventi”.