(red.) Era quasi tutto pronto per avviare il cantiere necessario ad ampliare la Casa anziani Santa Lucia ad Arzo; ma l’emergenza sanitaria, nei primi mesi del 2020, ha fermato tutto. Anche perché il medico cantonale aveva dato un ordine ben preciso in tal senso agli istituti: fermate i lavori, concentriamo l’attenzione sulla salvaguardia della salute degli anziani.
Il credito di 8’515’000 fr per la “S. Lucia” “viaggia” nella contabilità comunale dalla primavera 2017, quando il Legislativo aveva approvato l’opera; il Gran Consiglio aveva poi votato un contributo a fondo perso di 3 mio di fr; qualche anno prima, nel 2010, già erano stati spesi 200 mila fr per la progettazione; la licenza edilizia risale al 10 febbraio 2016.
Ma lo stop all’avvio del cantiere (che era dato per imminente dal “vecchio” Municipio) ha dato un risultato di non trascurabile importanza. È infatti stato costituito un gruppo di lavoro con i due municipali di riferimento, Françoise Gehring per quanto riguarda le Politiche sociali e Daniele Caverzasio per le Costruzioni; e altre persone attive in questi settori. La pandemia ha messo in luce aspetti che prima apparivano di secondaria importanza nelle case degli anziani, quello degli spazi comuni, prima di tutto, limitati e scarsi.
L’approccio alle cure, aldilà della pandemia, in geriatria è in continua evoluzione e occorre tenerne conto quando si mette mano a un ampliamento; senza trascurare gli spazi esistenti, pure bisognosi di essere ammodernati. Proprio come accade ad Arzo. E come accadrà nelle altre strutture della rete ECAM.
La riflessione che si sta facendo è assai pofonda e dettagliata; è probabile che il Municipio prepari un messaggio aggiuntivo a quello del 2017.
Insomma, si stanno riconsiderando sia gli aspetti tecnici che i contenuti. Nel messaggio del 2017, per esempio, si metteva l’attenzione sulle cure agli anziani affetti da demenze. Un altro aspetto: i posti letto disponibili sono purtroppo maggiori rispetto a due anni fa perché la pandemia ha portato via numerosi residenti nelle case degli anziani.
Il gruppo di lavoro opera ovviamente nella “rete” ECAM, considerando in particolare le case di proprietà comunale, cioè le due “Torriani”, che pure necessitano di interventi, oltre a quella di Arzo. Un altro punto importante sul quale si sta lavorando è l’organizzazione del cantiere: è impensabile conciliare la tranquillità di cui necessitano i residenti con i rumori e le vibrazioni del cantiere. Bisognerà trovare delle soluzioni provvisorie per almeno un paio d’anni all’interno della rete ECAM.