Un anno di lavoro ed un clima di ampia condivisione: in questo favorevole contesto ha spiccato il volo nella Città di Mendrisio il progetto “Vie al femminile”. Per togliere i veli alle sei nuove targhe – ha annunciato il sindaco della Città Samuele Cavadini, lunedì presso il Campus universitario SUPSI – il Municipio di Mendrisio ha scelto una data significativa: il 14 giugno. “Esattamente 40 anni fa il popolo svizzero approvava in votazione popolare l’articolo costituzionale sull’uguaglianza fra uomo e donna” ha ricordato il sindaco. Il fatto che questo progetto abbia suscitato una condivisione enorme – ha aggiunto la vicensindaca Francesca Luisoni – è un segnale che racconta molto della voglia che abbiamo di rendere paritario il nostro territorio. “Siamo anche a 30 anni dal primo sciopero nazionale delle donne, riproposto più volte negli anni. Ancora oggi sappiamo bene che su molti fronti la parità non è raggiunta; un esempio su tutti è quello salariale. Le donne esistono, fanno la storia” ha commentato Françoise Gehring, capodicastero politiche sociali e politiche di genere e co-autrice (insieme al consigliere comunale Andrea Stephani) dell’interrogazione interpartitica che nel 2020 diede concreto avvio a questo percorso. L’atto consiliare era stato firmato da tutte le forze politiche di Mendrisio. Il progetto ha trovato terreno fertile.
• I passi del progetto
In realtà risale al 2018 la primissima interrogazione che auspicava che alcune vie e piazze di Mendrisio venissero coniugate al femminile (firmata da Andrea Ghisletta e Andrea Stephani). Il 23 luglio del 2020 è stata costituita la Commissione municipale per la toponomastica: vi facevano parte nove membri che hanno esaminato le biografie di sette donne che si sono distinte in vari contesti locali e cantonali. Il materiale è stato fornito dall’Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino per la quale era presente all’incontro con i media, la presidente onoraria Renata Raggi Scala. Interessante si è rivelata poi la ricerca di luoghi che avessero un vero legame con le figure femminili da commemorare. “Questo che inauguriamo ufficialmente oggi – ha dichiarato Daniele Caverzasio nella sua doppia veste di municipale e presidente della Commissione per la toponomastica – è il primo passo di quelli che la Città è pronta a compiere per riconoscere quanto fa l’altra metà del cielo. La Commissione ha voluto inserire sulle targhe il codice QR (codice a risposta veloce) grazie al quale, con il supporto del cellulare, è possibile scoprire le biografie delle donne scelte dal progetto. Siamo l’unica città del Ticino ad aver applicato questa modalità”. Di fatto la Commissione per la toponomastica ha lavorato in modo celere. Nell’ottobre dello stesso anno (il 2020) sono state coinvolte le commissioni di quartiere (attuale capodicastero Massimo Cerutti) che hanno esaminato le proposte elaborate dalla Commissione per la toponomastica. Il Municipio ha nel frattempo approvato le proposte e anche le Commissioni di quartiere condividono il progetto con alcuni “ritocchi” messi a punto già nel gennaio del 2021 dalla Commissione per la toponomastica. Nel febbraio del 2021 l’approvazione finale del progetto col voto favorevole al credito di 15 mila franchi.
• Posa della prima targa
Nella primavera del 2021, in occasione della giornata internazionale dei diritti della donna, viene posata la prima targa commemorativa, dedicata alla prima donna municipale a Mendrisio: Piazzale Linda Brenni (spazio adiacente il palazzo municipale).
• Le nuove vie al femminile
Oltre alla già presente via che commemora Lisa Cleis-Vela nel quartiere di Ligornetto, oggi abbiamo sei vie “en rose” sullo stradario cittadino.
A Meride la via ala Caraa diviene via Ersilia Fossati (1921 – 1999) gran consigliera.
A Genestrerio la via Campagnola si trasforma in via Erminia Macerati (1871-1957) maestra.
A Mendrisio sono 4 le vie che si sono trasformate: Largo Bernasconi oggi è Largo Maria Bernasconi (1869-1953) benefattrice; via Francesco Catenazzi (tratto che dalla SUPSI costeggia la ferrovia) diviene via Flora Ruchat-Roncati (1937-2012) architetta; via Noseda (all’imbocco di via Lavizzari) è oggi via Sara Radaelli (1835-1919) maestra; via Laveggio porta oggi il nome di via Maria Ghioldi-Schweizer (1924-2010) gran consigliera.
• Verso una seconda fase
Considerato che i membri delle commissioni hanno evidenziato l’opportunità di approfondire ulteriori aspetti riguardanti la toponomastica della Città, il Municipio ha deciso di entrare in una seconda fase del progetto. Si vuole dare la possibilità alle commissioni di quartiere di avanzare le proprie proposte che saranno in seguito esaminate dalla Commissione per la toponomastica.