È successo l’inevitabile!

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Tutto pareva andare per il meglio, ma la gioia è stata di breve durata

A Chiasso si è raccolto quanto seminato. La lezione dell’anno scorso con la squadra ultima in classifica con 9 punti di ritardo sulla penultima non ha insegnato niente. E la retrocessione in Promotion League si è rivelata inevitabile.

Bignotti e Raineri hanno finito con l’ammettere d’aver compiuto degli errori: una nota positiva in mezzo a tante altre contradditorie (possiamo giocare contro chiunque, ci salviamo all’ultima giornata e via dicendo).

L’anno scorso il Chiasso aveva beneficiato della carta coronavirus. Ultimo in classifica con 23 sconfitte, 8 pareggi e 5 misere vittorie in 36 partite per un totale di 23 punti contro i 32 dello Sciaffusa, i 41 dell’Aarau e i 42 dello Stade Losanna, aveva comunque potuto evitare la retrocessione. Quest’anno i vodesi sono finiti terzi a parità di punti di renani e argoviesi, mentre il Chiasso è sempre rimasto in odore di retrocessione.

Girone d’andata deficitario…

Sei partite 0 punti: lo Xamax ne aveva raccolti 12, il Kriens 9. La squadra all’andata era comunque riuscita a recuperare un po’ di terreno ottenendo 12 punti contro i 15 dei neocastellani e i 16 dei lucernesi. Non abbastanza però per colmare il ritardo dallo Xamax che è andato incontro a ben 9 sconfitte di fila. La retrocessione, insomma, si è consumata tra l’ottava e la sedicesima giornata nonostante la conquista di 10 punti.

… e ritorno appena sufficiente

D’accordo che i punti del girone di ritorno sono stati 24 (il doppio dell’andata) ma il dato ha un’importanza relativa. Nel rush finale i rossoblù hanno infatti racimolato 7 punti su 15 come il Kriens, ma solo uno più dello Xamax (6). Non si può perciò sostenere che ci sia stato un grande recupero. Non è che vogliamo essere critici verso Raineri, a lui non piace sentirsi dire che “è stato bravo, però…” (noi avevamo scritto: “Baldo dimostra le sue elevate capacità sia a livello tecnico che umano”). Preferisce che gli si dica che è un allenatore incapace. Ma l’aver fallito la missione che doveva condurre a buon fine è forse da ascrivere a sue incapacità? Ne dubitiamo. È partito con una rosa, con rispetto parlando, da oratorio. Per settimane e mesi le porte del Riva IV si sono aperte a giocatori arrivati da ogni dove. Alcuni di loro manco hanno vestito la maglia di titolare. I “brocchi” restano tali ma di ciò non si può incolpare l’allenatore.

Rosa difficile da gestire…

Una quarantina di giocatori sono tanti, troppi. Il mister è stato continuamente costretto a dire di no all’uno e all’altro. Non sempre con opportuna diplomazia, vedi in particolare con Marzouk che non è sicuramente l’ultimo venuto. Nell’intervista esclusiva a TeleTicino il tecnico è stato abile a cambiare le carte in tavola tirando in ballo le difficoltà di recupero del giocatore messo ko da infortunio. Ha però riconosciuto d’averlo messo un po’ in disparte.

… e inadeguata per la ChL

Sul banco degli imputati Raineri mette anche i giocatori: “Pochi avevano esperienza di Challenge League”. Ha ragione. La difesa si è rivelata un flop nonostante i declamati arrivi di Affolter e Pavlovic: hanno forse fatto la differenza? Il punto debole, secondo noi, si è però rivelato Safarikas (vedi anche l’ultimo gol preso al Riva IV). A sua scusante difensori ballerini. Partito Jacot dopo avere subìto 7 reti in due partite, ad Aarau si era visto Bellante. Il Chiasso ha perso 2-1, il ticinese ha confermato di essere un ottimo elemento. Chi l’ha (più) visto? In attacco è mancato (tanto per non tornare indietro di troppi anni) un bomber alla Luis Pimenta (14 gol nella stagione 2012-13), a centrocampo ci sarebbero voluti due Maccoppi: uno uomo guida e regista come l’abbiamo visto, l’altro con risorse inesauribili (la carica agonistica è venuta spesso meno in più di un giocatore).

Quale futuro?

Raineri non sarà un maestro di stile nel parlare, il fatto che la squadra gli abbia dato la sensazione di prendere un’incoraggiante spinta verso l’alto, sulla scia della strepitosa vittoria sullo Zurigo e dell’altra superlativa gara di Coppa col Lucerna (persa immeritatamente), probabilmente gli ha fatto prendere lucciole per lanterne. Chiunque al suo posto sarebbe finito ko. Invece ha tenuto saldo il comando anche sull’orlo del precipizio. È una nota di merito in mezzo a tanti se e ma…

Sarà di nuovo derby!

Il Chiasso in Promotion ritroverà il Bellinzona. È una gran bella notizia se si considerano i magri incassi registrati da qualche anno a questa parte al Riva IV. Sentiremo di nuovo i giocatori brontolare… un derby è sempre un derby e i tifosi discutere nei bar e in strada. O anche solo sul piazzale antistante la tribuna: l’ambiente, come si sa, è molto importante. Ma soprattutto speriamo di vedere i rossoblù gioire per qualche vittoria in più…

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