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È ampia e articolata la serie di ragioni rubricata dal Municipio di Novazzano che, attraverso una pubblicazione distribuita in questi giorni, invita la popolazione a non firmare il referendum varato contro l’investimento di 2,2 milioni di franchi – ratificato dal Consiglio comunale – per la progettazione di 32 appartamenti destinati ad anziani autosufficienti.
La raccolta di firme ha preso avvio nelle scorse settimane (cfr. l’Informatore del 30 aprile) e proseguirà sino alla fine del mese. L’Esecutivo chiede oggi espressamente a chi “ha a cuore il futuro degli anziani del nostro Comune” di non sostenere il comitato referendario. L’impegno finanziario – la spesa complessiva è stimata in 18 milioni di franchi – secondo la compagine municipale, è infatti sostenibile: il Piano finanziario aggiornato a fine 2020 ne tiene debitamente conto.
Il progetto, si ribadisce, “non è irrealistico”, come sostengono invece i contrari, rispetto alle dimensioni di Novazzano.
Il terzo aspetto evidenziato fa riferimento all’ambito territoriale e ambientale: la prevista costruzione, per il Municipio, non risulterà dannosa, “poiché vengono concretizzati gli intendimenti previsti dal Piano regolatore, su un terreno già di nostra proprietà, da sempre pensato a scopi sociali e in questo mai osteggiato, ubicato a ridosso della casa medicalizzata”. Da questo punto di vista, quindi, il progetto non risulta invasivo: al contrario – annota l’Esecutivo novazzanese – “si propone un insediamento di qualità in un’area pregiata e soleggiata, con una stupenda vista sul Monte Generoso”.
L’investimento – prosegue – è auspicabile anche dal profilo sociale; in base a un sondaggio condotto fra la popolazione, “è scaturito un calcolo ponderato che giustifica il senso del progetto che ben si affianca alle forme di assistenza e di aiuto al domicilio già presenti sul territorio”. E ancora: “non si tratta di segregare i nostri anziani, ma semmai di offrire loro interessanti opportunità relazionali e di sinergie in un contesto aperto a tutta la popolazione”. L’accento è posto sul concetto di intergenerazionalità: non si esclude infatti la possibile apertura di un nido d’infanzia nel nuovo complesso pensato in zona Casate.
In base alle valutazioni effettuate, “il costo degli affitti non è al di sopra delle medie di mercato” si puntualizza nel volantino indirizzato alla cittadinanza.
Il gruppo apartitico che ha avviato la raccolta di firme contro il credito votato dal Legislativo ha sottolineato l’urgenza di accendere i riflettori sul nucleo del paese, immaginando soluzioni innovative che possano rivitalizzare il comparto. Il Municipio dice di condividere appieno la necessità di trovare valide soluzioni per qualificare il centro paese. Nondimeno, le autorità non approvano l’ipotesi di ripensare gli appartamenti per anziani per inserirli in questo contesto. Occorrerebbe infatti modificare il Piano particolareggiato, con tempi lunghi di elaborazione e approvazione, acquistare il sedime, ripartire da zero (vanificando il lavoro fatto finora), mettendo in conto costi di ristrutturazione superiori a una nuova edificazione. La soluzione del nucleo, inoltre, non prevederebbe spazi ricreativi nelle vicinanze e risulterebbe svantaggiosa in quanto lontana dalla casa medicalizzata Girotondo, “con evidenti disagi e disservizi”.