Terza corsia dell’A2: 6’306 “no”

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Ha ottenuto il sostegno di 6’306 firmatari la petizione No alla terza corsia tra Lugano e Mendrisio! Salviamo il Mendrisiotto e Basso Ceresio. Il comitato promotore ha consegnato le firme raccolte contro il potenziamento dell’autostrada, così come pianificato dall’USTRA, mercoledì scorso a Palazzo federale.
Le sottoscrizioni sono giunte in larga maggioranza da persone residenti nel comprensorio interessato dal progetto PoLuMe. Progetto che, per i contrari, non risolverà i problemi di traffico e non restituirà la salute e il territorio alla popolazione.
Durante la consegna delle firme, è stata inscenata una simbolica rappresentazione mediante il taglio di una “torta” di terra guarnita a immagine del territorio del Basso Ceresio del quale – ha spiegato il comitato – “se PoLuMe dovesse venire realizzato così come proposto, agli abitanti non resteranno che le briciole”.
Al momento della consegna della petizione indirizzata a Simonetta Sommaruga, direttrice del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti e delle comunicazioni, erano presenti alcuni membri della deputazione ticinese alle camere federali. Il lancio di questa iniziativa – hanno sottolineato ancora i promotori – ha acceso un dibattito pubblico sul progetto. Dalla regione si sono levate numerose voci critiche, in particolare da parte di associazioni, Municipi, Consigli comunali, gruppi e singoli esponenti politici, così come, naturalmente, da privati cittadini preoccupati dell’impatto negativo che il potenziamento dell’autostrada potrà avere sulla qualità di vita dei residenti. Il numero di prese di posizione contrarie al progetto – è stato evidenziato – supera di gran lunga quelle a favore. L’auspicio del comitato è che anche il Cantone Ticino e il Consiglio federale, adottando una decisione sul progetto PoLuMe, tengano conto delle preoccupazioni e delle rivendicazioni della popolazione residente nella regione e appoggino quindi la posizione e le richieste dei Comuni che saranno toccati direttamente, così come quelle della Commissione regionale dei trasporti. “Al posto di ripetere gli errori del passato, dovremmo agire con lungimiranza, in particolare nella realizzazione di opere infrastrutturali con un impatto così rilevante sul territorio”.

La posizione di ASTUTI
ASTUTI, l’Associazione ticinese utenti dei trasporti pubblici ha esaminato il contenuto della petizione arrivando alla conclusione di accordare il proprio sostegno all’iniziativa. Si ritiene che il potenziamento dell’A2, così come proposto, non tenga conto degli scenari futuri della mobilità regionale. Per ASTUTI, non sono stati presi in giusta considerazione gli effetti che potrà avere il completamento di AlpTransit da Lugano al confine e l’ampliamento dell’offerta per il traffico regionale sui binari. L’Associazione stigmatizza pure il silenzio del Cantone e la mancanza di coordinazione tra progetti stradali e ferroviari in favore di una visione globale del tema.

Il comitato promotore della petizione “No alla terza corsia tra Lugano e Mendrisio” prende posizione sull’articolo apparso nel numero di aprile 2021 della rivista del TCS “La Sezione Ticino appoggia il progetto dell’USTRA”. Di seguito i contenuti.
Tutti noi concordiamo sul punto che l’attuale situazione della mobilità nel Basso Ceresio e nel Mendrisiotto non è assolutamente più funzionale né tantomeno accettabile per tutti gli attori coinvolti (residenti disturbati dalle auto, automobilisti impazientiti dalle colonne, mancanza di sicurezza, inquinamento atmosferico e fonico, calo dell’attrattiva turistica della regione, ecc.). Per questo motivo ci aspettiamo una soluzione che possa risolvere definitivamente la drammatica situazione che stiamo vivendo e che vivranno in futuro i nostri figli e i nostri nipoti. Questa risposta, però, non dev’essere quella di appoggiare e attuare il progetto PoLuMe, che dal nostro punto di vista andrebbe gravemente ad intaccare il territorio, l’ambiente e la salute pubblica e non risolverebbe il problema del traffico, perlomeno nel lungo termine. Più strade significano più traffico. Inoltre, il territorio del comune di Melano e di una parte di Maroggia sarà comunque attraversato dal traffico sulla cantonale pari a quello che già oggi i cittadini stanno subendo. Il progetto PoLuMe non porterà di certo ad un miglioramento rispetto alle condizioni che si presentano oggigiorno, al contrario, la situazione peggiorerà a causa della costruzione di nuovi semisvincoli e dell’aumento del traffico in autostrada. Il progetto prevede sì, anche se non garantiti, alcuni miglioramenti in ambito paesaggistico ma che non bastano di certo ad indennizzare gli enormi danni arrecati alla popolazione, alla salute e all’ambiente.
Il traffico di transito sta portando a gravi ripercussioni sull’ambiente e sul territorio nel quale noi viviamo, la nostra qualità di vita e la nostra salute ne stanno fortemente risentendo. Il nostro piccolo fondovalle è diventato una striscia di terreno fortemente insediata da vie di comunicazione e costruzioni di vario genere. Cerchiamo perlomeno di tutelare quel poco che resta, valorizzandolo e preservandolo il più possibile. Questo anche nell’intento di mantenere in futuro la nostra regione ancora attrattiva per le famiglie, i giovani e gli abitanti in generale.
Il nostro comitato chiede sostanzialmente di spostare tutto il comparto autostradale in galleria o, perlomeno, di circonvallare anche il territorio di Maroggia e Melano, oltre a considerare le esigenze dei Comuni del Mendrisiotto, anch’essi fortemente penalizzati dall’attuale situazione. Così facendo la qualità di vita dei nostri Comuni potrà ritornare ad essere come ai tempi in cui l’autostrada non creava ancora tutti i grandi problemi che sta oggigiorno creando. Siamo consci del fatto che nel frattempo parecchie variabili (p.es. demografia, mobilità, cambiamento climatico, pandemia) sono cambiate, ma questo non vuol dire che non si possa richiedere, se non altro, almeno un miglioramento del progetto dell’USTRA, che così come proposto ad oggi non risolve i problemi praticamente di nessuno, ma porterà agli abitanti della regione solo effetti negativi e che ipotecheranno pesantemente gli stessi ancora per parecchi anni.
In conclusione, gli errori che si sono commessi in passato nella pianificazione dell’autostrada non bisogna ripeterli oggi. Cogliamo l’occasione di migliorare la qualità di vita di tutti pretendendo dall’USTRA e dalla politica una maggiore sensibilità e attenzione nei confronti di tutti gli attori coinvolti (e in particolare i residenti) che dovranno convivere con la situazione ancora per molti anni.