La primavera del Museo d’arte

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Il mistero del quadro, 2001, acrilico, sabbia e legno su tela 207 x 236 cm © Roberto Paltrinieri

L’arte di Miki Tallone si inserisce negli spazi storici del convento dei Serviti, interpretandone in maniera sensibile la coscienza antica secondo un processo di assimilazione che esalta e integra il luogo reale proiettandoli oltre i confini architettonici. Due installazioni site spefic dell’artista ticinese introducono il visitatore al Museo d’arte di Mendrisio dove domani si apre una nuova stagione espositiva.
[ex] è il titolo della mostra di Miki Tallone che dialoga con l’antologica dedicata al pittore di natali chiassesi Sergio Emery – Opere 1983-2003 articolata lungo un percorso di 43 dipinti e 39 opere su carta per una nuova aggiornata lettura dell’opera tarda dell’artista. Una primavera ricca di spunti per una ripartenza che coincide con l’auspicio condiviso di un progressivo ritorno alla normalità.

“Da sempre penso che l’attività che svolgo sia la più bella, intrigante rognosa e totale che una persona possa esercitare. È una tensione continua fra me e ciò che sto facendo, una tensione che vivo in ogni circostanza, 24 ore su 24 (i sogni sono una miniera di suggerimenti!). Sensazione stupenda e assolutamente privilegiata, questa, di sentirti protagonista-spettatore solo davanti al tuo lavoro. Sensazione anche logorante che costringe a metterti sempre in discussione”. Le parole di Sergio Emery – un estratto dal catalogo che accompagna la mostra – rendono conto dei sentimenti dell’autore che è stato tra i maggiori protagonisti dell’arte in Ticino nella seconda metà dello scorso secolo. La rassegna che si aprirà domani a Mendrisio racconta vent’anni di flusso pittorico continuo. Quello di Emery (Chiasso 1928 – Gentilino 2003) è un percorso anomalo, costituito da cesure e persino da un temporaneo abbandono della pittura. Dopo un esordio sulla scia del ‘900 (Carrà, Sironi, Morandi), si orienta verso il neopicassismo. Questa pagina si conclude con il brusco abbandono della pittura e l’inizio di un periodo di 10 anni nel design moderno. Il suo percorso riprende verso la metà degli anni ’60 prima in direzione informale, poi in un’arte più concettuale e d’impronta ambientalista. A partire dal 1982 è iniziata una nuova stagione, interrotta solo dalla morte dell’artista. Il confronto tra disegno e opera dipinta, tra piccolo e grande formato, contraddistingue questa nuova antologica, a oltre 20 anni dall’ultima retrospettiva tenutasi a Casa Rusca a Locarno nel 1997.
Emery era artista che per sensibilità si poneva in sintonia col suo tempo – annota il curatore del Museo d’arte Simone Soldini – con il turbinoso fluire di esperienze, attento e ricettivo come pochi attorno a lui. “Coglieva certo l’urgenza che spingeva ad andare al di là della rappresentazione statica, perché il dinamismo era un suo bisogno interiore; habitus mentale il dovere di cambiare per non cadere nella stanca ripetizione. Era un’urgenza che sentiva in lui, naturalmente”.

Alla base della ricerca di Miki Tallone (1968) c’è da sempre un grande interesse per l’esplorazione dello spazio, del tempo, delle memorie private e collettive dei luoghi in cui opera. Le sue installazioni, come lei stessa ha affermato, sono “costruite attorno all’uomo, ma anche come emanazione dell’uomo”. Così è anche in [ex], la mostra allestita al Museo d’arte, per la quale Tallone ha concepito opere che ne rivelano l’attitudine alla ricodificazione dei contesti.
L’artista si inserisce nel luogo storico secondo un processo di assimilazione che esalta e integra lo spazio esistente. Nell’installazione esterna inserisce nella pianta quasi quadrata del chiostro ad arcate due “organismi” blu indaco (Arundo 1 e Arundo 2) e un nuovo chiusino in ottone (Fluo). Attraverso l’installazione interna (Demo), il visitatore è sottoposto a una serie di silenziosi meccanismi di socialità attraverso la rappresentazione di un rituale (il banchetto) senza commensali (un’assenza sia fisica sia acustica): un macroscopico tavolo di 20 metri, dall’apparecchiattura semplice, quasi straniante.

Le mostre Sergio Emery. Opere 1983-2003 e Miki Tallone [ex] saranno aperte domani, 24 aprile, alle 10. Si potranno visitare al Museo d’arte di Mendrisio fino al 4 luglio, da martedì a venerdì dalle 10 alle 12 e tra le 14 e le 17; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18.