Polizia Regione I (Mendrisiotto Sud): la pandemia ha fatto aumentare gli interventi e diminuire i reati

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La ricostruzione delle sostanze consumate in base alle inchieste.

Le “armi” della Polizia nel Sud del Mendrisiotto sembrano soprattutto una rete di telecamere ed una prevenzione improntata alla socialità. Il bilancio 2020 dimostra ancora una volta l’importanza della prossimità, del monitorare la situazione, dell’esserci. Meno reati ma più interventi per la Polizia Regione I composta da 49 effettivi: il 2020 nel Mendrisiotto Sud è stato ampiamente influenzato dal Covid-19. Ma in che modo? Si sono registrati meno reati al Codice penale. In cifre significa 877 reati dopo che per 3 anni consecutivi il dato si situava sopra il mille (1002 nel 2019, 1046 l’anno precedente e 1072 nel 2017). Si è registrata una sola rapina in tutto l’anno: è stata compiuta a Vacallo il 27 febbraio, cioè prima ancora che iniziasse la crisi del Coronavirus. Il dato colpisce se pensiamo alle 16 rapine che segnavano il passo del 2017 o le 10 rapine accadute nel 2018. Se queste sono le cifre dei reati, in tendenza opposta si situano i dati degli interventi effettuati dal Corpo del Basso Mendrisiotto sempre nel 2020: 5’734 in totale (+22.3%) di cui 967 per controlli legati alla pandemia contro i 4’689 realizzati nel 2019. Controlli la cui modalità si è modificata nel corso della crisi sanitaria. È la statistica presentata martedì in via Cattaneo a Chiasso dal comandante Nicolas Poncini e dalla capodicastero Sonia Colombo Regazzoni. Il Corpo opera a stretto contatto con la Polizia cantonale. Le persone controllate nel 2020 sono salite a quota 4’975 con un +36.3% rispetto all’anno precedente dovuto alla situazione pandemica.

• Con la pandemia più interventi
Dati alla mano, le contravvenzioni comminate lo scorso anno per assembramenti con oltre 5 persone sono state 46; sono state invece 40 le multe inflitte per situazioni in cui non si sono mantenute le distanze minime fra le persone. La crisi sanitaria ha richiesto man mano un adeguamento continuo degli interventi degli agenti. Soprattutto si è registrata una differenza enorme nell’approccio richiesto agli agenti fra il primo picco di contagi con l’istituzione dello Stato maggiore di condotta (soprattutto controllo dei bar, negozi e delle singole persone) ed il secondo picco (quando l’attenzione si è concentrata sui gruppi). Da segnalare gli interventi per due o tre assembramenti illegali avvenuti in esercizi pubblici chiusi. “Ogni giorno ci veniva comunicato un carnet di compiti e interventi da svolgere per contribuire a far rispettare le misure” ha aggiunto Nicolas Poncini.

• Più socialità che repressione
“Il nostro campo d’azione si situa per lo più in quelle zone grigie dove la Polizia cantonale non interviene perché non sono abbastanza rilevanti dal profilo penale. Tuttavia in questi ambiti il problema esiste già e noi interveniamo cercando di fare prevenzione”. A sentire queste parole del comandante Nicolas Poncini, viene da pensare che l’impegno della Polizia Regione I Mendrisiotto Sud sia più concentrato sulla prossimità che non sulla repressione. Forse anche per la natura e le caratteristiche del territorio in questione, influenzato dalla vicinanza diretta con il confine (e quindi l’accoglienza degli asilanti) e per la concentrazione a Chiasso (dove gli affitti sono più bassi rispetto a molte altre località del Cantone) di famiglie o giovani in difficoltà economiche. “Ci sono famiglie e giovani che ci chiedono aiuto per uscire da determinate situazioni che possono essere la droga o le liti in casa” spiega il comandante.

• La rete di videosorveglianza
“Uno strumento molto apprezzato che si dimostra sempre più indispensabile nella risoluzione di molti casi ed è egregiamente gestito dalla nostra centrale operativa” ha commentato la municipale Sonia Colombo Regazzoni. In totale ad oggi le telecamere sono 86 di cui 33 posizioni a Chiasso, 6 a Balerna, 6 a Morbio Inferiore e 5 a Novazzano (Centro Pasture). Proprio l’altra sera il Consiglio comunale di Vacallo ha deciso di allacciarsi a questa rete di sorveglianza. “Si tratta di un’opera sempre in evoluzione; – aggiunge la capodicastero – stiamo allestendo la rete a Novazzano, intendiamo coprire maggiormente il quartiere Soldini di Chiasso e intervenire anche a Pedrinate”. Le richieste di visione dei video di sorveglianza – nel 2020 – sono state 124 di cui 52 da parte della Polizia giudiziaria per la risoluzione di casi di reato.

• Maggiore attenzione alle persone anziane
Un altro tema sollevato dalla municipale è quello degli anziani. “Stiamo valutando l’introduzione, in collaborazione con i servizi sociali, di un agente dedicato al monitoraggio delle persone anziane. Chiasso conta un numero molto elevato di persone “agées” che necessitano di un approccio più ravvicinato. E questa realtà si manifesta chiaramente nell’attuale frangente”.

• Servizio anti-droga e giovani
Prezioso si rivela l’apporto del GVG (Gruppo Visione Giovani) rinnovato e diretto da Mauro Mantovani. Fra i giovani il maggior consumo è quello legato alla canapa e a seguire la cocaina mentre sul fronte dei sequestri del 2020 risulta in testa la canapa (1403.48 gr) e a seguire l’eroina (327.18 gr). Lo spaccio ed il consumo locale portano a volte anche a problemi di ordine pubblico. Quando le droghe pesanti vengono consumate negli appartamenti, le famiglie reclamano. Si interviene e si possono trovare appartamenti devastati; insorge la necessità di fare intervenire gli operatori sociali.

• Un progetto contro la prostituzione abusiva
Sul fronte della lotta alla prostituzione abusiva, si sta concretizzando un progetto di collaborazione con la Polizia cantonale. Progetto che dovrebbe vedere la luce entro l’anno.

• Richiedenti l’asilo suddivisi in due centri
“A causa della pandemia, i richiedenti sono stati suddivisi nei due centri attualmente operativi, al fine di poter garantire la giusta distanza sociale. In questo periodo – ha specificato la capodicastero – anche grazie alla bassa affluenza, i problemi riscontrati sono stati relativamente contenuti. La collaborazione con la direzione del Centro è buona e costante. Certo che alla riapertura delle frontiere, temiamo che l’afflusso possa subire un’impennata”.