Covid-19: Berna decide gli allentamenti

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“Apriamo, ma non è un liberi tutti!”. Questo concetto, esplicitato mercoledì dal consigliere federale Alain Berset, riassume sinteticamente la posizione del Governo circa la linea che verrà adottata dal 19 aprile in materia di misure da mettere in campo (o da revocare) per lottare contro il Coronavirus. “Sappiamo di correre un rischio, ma è un rischio calcolato” ha soggiunto il capo del Dipartimento dell’interno presentando gli allentamenti decisi a Berna. Cosa è cambiato rispetto a un mese fa? Il quadro epidemiologico sul piano nazionale non appare sostanzialmente mutato, i numeri dei contagi rilevano, addirittura, degli aumenti: 4 dei 5 criteri per le riaperture non sono soddisfatti. Tuttavia, ha osservato il ministro, la situazione è sotto controllo: adesso disponiamo dei test, la campagna vaccinale avanza e la popolazione ha capito come ci si deve comportare. Berset ha espresso fiducia, ma ha richiamato nuovamente la cittadinanza al rispetto delle regole e ha parlato di “grandi responsabilità” che dovranno assumersi gli organizzatori di manifestazioni, chiamati alla massima “severità” nell’allestimento dei piani di protezione.
Da lunedì, dunque, potranno riaprire le terrazze di bar e ristoranti, così come i teatri e i cinema (con un numero limitato di spettatori), i centri fitness e si potranno organizzare manifestazioni pubbliche.

Il discorso relativo al settore della ristorazione è forse il più controverso. Gli esercenti hanno manifestato, da mesi ormai, il malcontento per le decisioni considerate molto penalizzanti prese sul piano nazionale. L’Esecutivo federale ha concesso ora la riapertura di bar e ristoranti unicamente per la consumazione all’aperto: vige l’obbligo di indossare la mascherina, di consumazione al tavolo (al massimo quattro persone) e di lasciare i dati per il contact tracing. Una scelta… a metà che lascia aperti molti interrogativi (“vale davvero la pena riaprire, sottostando a queste condizioni?”) e che divide la categoria in serie A e B: chi dispone di una terrazza e chi invece lavora unicamente all’interno.
Veniamo al capitolo delle manifestazioni. Il Consiglio federale autorizza le manifestazioni sportive all’aperto in presenza di pubblico con un massimo di 100 spettatori (con mascherina e rispettando le distanze). Al chiuso, invece, il numero massimo di spettatori scende a 50.
Come detto, da lunedì 19 aprile avranno l’opportunità di riaprire anche sale cinematografiche e teatri: il numero di spettatori, anche in questo contesto, è limitato a 50 (al massimo un terzo dei posti a sedere disponibili). Restando in ambito culturale, sono consentite anche le visite guidate ai musei o nei centri cittadini, rispettando i piani di protezione; il limite massimo è di 15 persone.
Agli incontri nella cerchia familiare e alle manifestazioni al chiuso organizzate privatamente possono prendere parte invece un massimo di 10 persone (compresi i bambini). All’aperto, potranno aggiungersi altre cinque persone.
Gli allentamenti disposti dalle autorità federali favoriscono anche le attività all’interno delle palestre: per gruppi al chiuso vale comunque il limite massimo di 15 persone. Le piscine coperte possono riaprire: deve comunque essere garantita una superficie di 25 m2 per persona in acqua.
L’insegnamento presenziale sarà di nuovo possibile anche al di fuori della scuola dell’obbligo. Anche in questo caso, comunque, viene applicato il limite di 50 studenti presenti contemporaneamente. Anche gli esami universitari potranno svolgersi in presenza.
Per quanto riguarda le case per anziani e gli istituti di cura, Alain Berset ha puntualizzato che sarà possibile rinunciare all’obbligo di indossare una mascherina (tenendo in considerazione vari fattori quali la vaccinazione o la guarigione dal Covid-19). Il consigliere federale ha toccato anche il tema delle quarantene aziendali: laddove vengono effettuati test regolari tra il personale, decade l’obbligo di quarantena.