Lunedì 12, martedì 13 e mercoledì 14 aprile si è svolta come di consueto l’autogestione presso il liceo di Mendrisio. Dalle 16 del primo giorno alle 17 del secondo, la radio studentesca ha tenuto una diretta live di venticinque ore per battere il record di 24 ore di diretta conseguito nel 2019. Il tutto si è svolto nel rispetto dei piani di protezione previsti dall’istituto di Via Mola.
La diretta è stata diffusa sul sito radiolime.ch e su nettune.ch. Con scalette organizzate e preparate nei mesi precedenti, gli allievi, a turno, hanno presentato un lavoro interessante e professionale.
Fra un brano musicale e l’altro, battute, quiz con magliette in palio, allegria ma anche discussioni di buon livello. Per esempio quella andata in rete martedì mattina, su come si situano i ragazzi del liceo sulla linea del tempo che passa. Si è cominciato con la ricerca della definizione di boomer: è la persona che nasce tra il 1946 e il 1964, dunque dopo la seconda guerra mondiale, negli anni in cui “si facevano molti figli”.
E noi – si sono chiesti gli studenti di Mendrisio – di quale epoca siamo figli? Venuti alla luce subito dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, probabilmente la pagina più terrificante della storia recente dei loro professori, hanno detto “di essere nati durante gli anni di un’evoluzione tecnologica straordinaria; mentre chi nasce oggi, i bambini di oggi, nascono con la tecnologia già compiuta”. Così, sul sito della radio studentesca ecco comparire una canzone del 1996 “che parla proprio di come la tecnologia, in quell’anno, stesse modificando l’uomo e, in qualche modo, corrompendolo”. Conclusione: “il ‘96 è il presente di adesso”. Altra discussione: meglio conoscere qualcuno sui siti o di persona? Ai microfoni dello studio di Radio Lime, sempre con modalità spigliate e coerenti con il mezzo, anche le riflessioni sulla quarantena, che ha coinvolto numerose classi: “ho guardato tik tok per delle ore e non me ne sono accorta”. Ha fatto la sua comparsa pure l’ecologia: qualcuno ha evocato lo sciopero per il clima, altri studenti si sono definiti più rivolti all’economia e alle sue necessità.
Non è mancata la narrazione della diversità – di razza, di genere, di cultura – letta dai ragazzi di Radio Lime come un valore universale, piuttosto che di proprietà del patrimonio di uno schieramento politico; senza trascurare le difficoltà nel trattare questa tematica in un tempo posto alla fine di lunghi secoli in cui le religioni non hanno fatto molto per evitare di emarginare i diversi.