La pandemia presenta il conto: a Mendrisio sono 3,5 milioni

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La realizzazione della 2.a fase del Centro di Pronto Intervento è stata la fetta più cospicua degli investimenti del 2020: 4,96 milioni di franchi.

“Senza la pandemia, avremmo chiuso i conti 2020 quasi a pareggio”. Ha posto l’accento su questo aspetto il sindaco della Città di Mendrisio, Samuele Cavadini, presentando mercoledì il bilancio consuntivo 2020 di un anno davvero anomalo in quanto l’ultimo di una legislatura durata 5 anni anziché 4 a causa del Covid-19. Crisi sanitaria che ha imposto il rinvio delle elezioni comunali ed ha messo i municipali di fronte ad una delicata ricerca di equilibrio fra la considerazione dei bisogni della popolazione e la necessità di mandare comunque avanti determinati progetti, anche in funzione anticiclica. Infatti 3 milioni e 820 mila franchi è il disavanzo d’esercizio del bilancio e 3 milioni e mezzo è stato l’impatto negativo del Covid-19 sul risultato economico targato 2020 a Mendrisio, ha spiegato l’Esecutivo schierato al completo di fronte ai media in questo passaggio cruciale fra una legislatura e l’altra. Tre milioni e mezzo – dicevamo – dettagliati dal capo del Dicastero finanze Manuel Aostalli come suddivisi in circa 2 milioni di minori entrate fiscali previste (fra persone fisiche e giuridiche) e poi alcuni costi veri e propri come ad esempio 640 mila franchi di contributi per i piani di protezione delle case anziani, 230 mila franchi di aiuti diretti realizzati in buoni-pasto e contributi ad una cinquantina di attività che ne hanno fatto richiesta; una riduzione di tasse pari a 160 mila franchi in totale, circa 200 mila franchi per materiale d’emergenza, alcune uscite per sostenere le imprese del trasporto pubblico e infine il mezzo milione venuto a mancare dal Casinò Admiral che non ha raggiunto la cifra d’affari fissata per staccare il contributo al Comune.

Il consuntivo 2020 della Città racconta l’ultimo tratto di un percorso di 5 anni e chiude un anno difficile, di crisi. Malgrado ciò, sono molti i progetti conclusi. Un occhio alle cifre? Uscite totali per 83,26 milioni a fronte di entrate per 37,65 milioni. Un disavanzo – come detto – pari a 3,82 milioni ed un fabbisogno di 45,61 milioni. Illustrati i dati principali del consuntivo 2020 (cfr. schema a destra), i municipali di Mendrisio hanno indicato la via imboccata. Questo Esecutivo – è stato detto – vuole infondere fiducia nella popolazione; la preoccupazione in questo momento è quella di non lasciare indietro nessuno. L’onda d’urto della pandemia la si vedrà più avanti e serve dunque esercitare una politica anticiclica con progetti e investimenti sopportabili. Tuttavia resta importante dare sostegno alle persone con i servizi e gli aiuti. Ci sono famiglie che non ce la fanno più e le richieste d’assistenza in Città sono aumentate: da inizio anno ad adesso sono 20 di cui 16 da parte di persone sole (la metà di loro sotto i 35 anni). Si è votato oltre un milione di franchi per aiuti urgenti alle aziende e alle famiglie ma non sono state moltissime le richieste, forse perché si trattava di aiuti dimensionati e qualcuno non se l’è sentita di avviare l’iter della richiesta per degli aiuti puntuali e piccoli. Riflettiamo dunque su azioni votate al rilancio – hanno anticipato i municipali – pensiamo a trovare il modo di ingranare una ripartenza positiva. Il passo assunto dall’Esecutivo in questo anno complesso è stato focalizzato in tre punti: un’attenzione particolare rivolta alle nuove esigenze della popolazione, la convinzione che gli investimenti non vanno interrotti e la necessità di affrontare, nella prossima legislatura, il tema della macchina amministrativa dal profilo di una certa razionalizzazione che aiuti a spendere meno ed in maniera più efficace.

• Moltiplicatore stabile al 75%
per non pressare gli abitanti
ed attirare le aziende
È questa l’impostazione scelta dall’Esecutivo malgrado vi sia uno scarto di 7,3 punti fra il moltiplicatore aritmetico e quello politico. “Non vogliamo andare a pressare la popolazione innalzando il moltiplicatore d’imposta in questo momento – ha chiarito il sindaco Samuele Cavadini – dobbiamo prima scollinare quest’emergenza (e con ciò intendo dire arrivare a fine 2021/2022) e poi si capirà meglio se c’è davvero l’esigenza di un ritocco”. A Mendrisio arrivano aziende che hanno a cuore la stabilità del moltiplicatore – ha aggiunto Manuel Aostalli a capo del Dicastero finanze. La Città è ancora attrattiva per le imprese, senza contare che presto aprirà la SUPSI e verrà inaugurata la nuova ala dell’OBV.

• Il rilancio post-pandemia
passerà anche dagli
investimenti anticiclici
Rallentare ora gli investimenti ed i contributi economici creerebbe il rischio di una caduta per le piccole e medie imprese e per le famiglie. Il Municipio di Mendrisio opta invece per mantenere un livello di investimenti sopportabile che sia allineato ai bisogni della Città e dei suoi abitanti. A consuntivo 2020 sono stati spesi 18,2 milioni (investimenti lordi) e ne ricordiamo i quattro principali: 4,96 milioni per la seconda fase del Centro di Pronto Intervento, la realizzazione dell’autosilo SUPSI (2,43 milioni), il credito quadro per le canalizzazioni 2016-2020 (1,59 milioni) ed il palazzo scolastico di Arzo (1,11 milioni). È stato accennato al fatto che vi sono diversi istituti scolastici da rinnovare e che a breve inizieranno i lavori.

• Attrezzi pronti
per stilare un nuovo
piano finanziario
L’Esecutivo che verrà eletto il prossimo 18 aprile, si troverà sul tavolo tutti gli “attrezzi” necessari (dati, valutazioni, previsioni, ecc.) per poter definire un nuovo piano delle opere prioritarie. “Noi i compiti li abbiamo fatti – ha concluso Aostalli – perché alcune decisioni, il nuovo Municipio dovrà prenderle abbastanza in fretta”.