Bocce, attività bloccata anche per la chiusura degli esercizi pubblici

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Nella foto d’antan, che suscita molta nostalgia nei difficili tempi della pandemia, una partita a bocce sul romantico viale del Grotto Grassi di Tremona.

La pandemia non cessa di spiegare ogni giorno i suoi effetti devastanti documentati dalla sequela interminabile di numeri, statistiche e incerte previsioni. Da un anno ha mortificato anche gli sport: ultimo aspetto, certo, di una catena che non si spezza.

Il primo lockdown, un anno fa, ha stoppato anche l’attività bocciofila. Se ne è usciti con i programmi stravolti, molti tornei annullati, campionati ripresi e poi ancora sospesi. Poi è giunta la seconda ondata, con un secondo stop generale a novembre. Bocce ferme, così come tutti gli sport, fatta eccezione per il professionismo che si pratica, ma in condizioni davvero precarie.
Sono oramai cinque mesi che non si gioca più, che non si accosta più, che non si tira più una boccia. Le strutture sono legate agli esercizi pubblici. Non si accede a un bocciodromo se non aprono i bar e i bar non aprono per decisioni delle Autorità istituzionali e sanitarie.
Giocatori e appassionati se ne fanno una ragione non senza il rammarico di non poter praticare il gioco che appassiona e che ridonda positivamente su giovani e meno giovani.
Girato l’anno e lasciato alle spalle il famigerato 2020, ci si preparava a partire coi nuovi calendari nazionali e cantonali. Con da subito appuntamenti agonistici importanti per la nostra regione. Tutti annullati, tuttavia, a causa dei provvedimenti restrittivi adottati e confermati dal governo.
In gennaio è stato cancellato il “Gran Premio Fiera di San Martino” che la Bocciofila Cercera non aveva potuto proporre nella sua classica data di novembre. In febbraio è stato soppresso il “Gran Premio Ideal”, gara a coppie che non troverà più spazio nel 2021.
Questo mese di marzo sarebbe stato ricchissimo di eventi nel nostro comprensorio. Il Master a squadre della Centrale non ha potuto svolgersi e il Club attende di poterlo recuperare ancora in primavera. La Cercera ha dovuto annullare la classica gara nazionale denominata “Gran Premio Città di Mendrisio” (6 e 7 marzo) quando tutto era già pronto: 140 iscrizioni, ballottaggio e piano di gara, programma redatto e in procinto di essere stampato. Così come il torneo nazionale femminile che la SB Riva San Vitale avrebbe proposto la scorsa domenica 14.
La FSB ha dovuto riconsiderare la formula del Campionato Svizzero a squadre che avrebbe dovuto partite già a inizio anno. Interessata una mezza dozzina di Club del Mendrisiotto (San Gottardo, Ideal, Riva San Vitale, Centrale, Cercera e altre ancora). Il nuovo progetto, che decollerà a maggio e si concluderà in agosto, non prevede più gli incontri di andata e ritorno, bensì unicamente partite secche su campi neutri.
Sono già state spostate alcune gare del prossimo aprile, tra le quali il Campionato Ticinese a coppie che la Centrale potrà così organizzare il 29 giugno, giornata festiva di San Pietro e Paolo.
E immaginiamo che non sarà finita. Proprio domani il Consiglio Federale comunicherà le sue aggiornate decisioni. La probabile sola apertura degli esercizi pubblici provvisti di terrazze non permetterà la ripresa dell’attività ufficiale dello sport delle bocce. E sarà necessaria maggiore chiarezza relativa alla possibilità di prevedere eventi relativi allo sport non professionistico.
Un refolo di ottimismo viene comunque dalla Confederazione europea. La macchina dell’organizzazione della Champions League maschile e femminile si è già messa in moto. Il nuovo evento avrebbe dovuto concludersi a Bergamo alla fine dello scorso mese di novembre. La medesima data si ripropone quest’anno. Alla Champions maschile parteciperà la Società che vincerà il titolo svizzero. A quella femminile la Società che si imporrà nella selezione che è stata programmata il sabato 10 luglio al Palapenz di Chiasso.
Insomma giocatori, dirigenti e appassionati sono in fervida attesa di poter riprendere le gare, sempre ovviamente nella certezza che l’evoluzione pandemica corrisponda alle fervide speranze di tutti noi.