La storia manufatturiera del borgo di Riva San Vitale è contrassegnata da un importante centro di attività per la produzione di laterizi. Un passato di cui è testimonianza il comparto delle Fornaci, oggi sotto la lente del Comune. Il Municipio ha pubblicato la richiesta di un credito di 3’250’000 franchi da destinare all’acquisto dei fondi 280 e 291 e all’esecuzione degli interventi di restauro conservativo intesi a assicurare il ricupero e la rivitalizzazione dell’area affacciata sul Ceresio.
La proposta all’esame del Consiglio comunale è stata elaborata con la collaborazione dell’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio e si fonda sul concetto di destinazione storico-culturale riferito alla lavorazione dell’argilla che contraddistingue il comparto di pregio, riconosciuto a livello nazionale. Il recupero architettonico è finalizzato ad arricchire l’offerta culturale e turistica, favorendo un’opportunità di sviluppo di attività a beneficio dell’economia di tutto il comprensorio. Gli interventi si inseriscono nel perimetro della regione del Monte San Giorgio, patrimonio Unesco.
Sono due gli edifici di particolare rilievo: l’essicatoio e la fornace situati sui mappali oggetto del messaggio municipale. Entrambi versano in uno stato di fragilità tale da mettere a rischio la loro integrità. Gli interventi – illustra l’Esecutivo – permetteranno di riconsegnare alle generazioni future le antiche fornaci che rappresentano valori storici, culturali e identitari.
L’idea è quella di creare un preciso punto di riferimento dove stimolare lo scambio di idee fra artisti, promuovere la lavorazione dei materiali e favorire una collaborazione con i movimenti culturali e le associazioni di riferimento in Svizzera e all’estero. La possibilità di mettere a reddito gran parte delle superfici e di organizzare attività didattiche variegate – spiega ancora – contribuirà alla sostenibilità dell’operazione.
Il restauro conservativo contempla l’inserimento di atelier di lavorazione e di cottura di materiali in chiave contemporanea. Nel dettaglio, l’essicatoio sarà trasformato in laboratori e spazi artistici; conterrà 12 postazioni di lavoro, 4 al tornio e un atelier; possono inoltre essere predisposti spazi di vendita o destinati all’esposizione. L’autorimessa sarà demolita e sostituita con uno spazio coperto dove collocare i nuovi forni. La vecchia fornace (ex Pellegrini) conterrà due spazi espositivi e un atelier. L’abitazione sul fondo 293, oltre a fungere da alloggio, sarà integrata da un infopoint turistico.
I costi di investimento a carico del Comune comprendono i costi di acquisto degli stabili, quelli per i restauri, i costi di arredo e acquisto dei macchinari e dei forni, nonché il capitale di avviamento indispensabile per garantire le attività promozionali, di networking e di lancio del quartiere artistico. Il Municipio ritiene fondamentali gestione e animazione del comparto: si prevede di affidare tali mansioni a un artista/gestore, creando un nuovo impiego. L’intervento potrà beneficiare di un sostanzioso sussidio cantonale equivalente a 1,4 milioni di fr. Il costo a carico del Comune è pari quindi a 1’825’000 fr.
Quali saranno i futuri passi? Dopo la concessione del credito verrà inoltrata la richiesta al Consiglio di Stato per l’ottenimento dei sussidi; si procederà quindi all’acquisto dei fondi e ad attribuire i mandati ai progettisti per l’allestimento del progetto esecutivo.