“Oggi riaprono i musei svizzeri. Noi ci siamo”. E per dimostrarlo il Centro culturale della città di confine ha presentato proprio lunedì la mostra di cui si occuperà il m.a.x.museo fino al 12 settembre. Con quattro interlocutori davanti ai giornalisti: due “in presenza”, giunti dalla stessa città e da Berna; gli altri due da Milano e Napoli, collegati in diretta via rete. Il confinamento non ha fatto perdere di vista all’istituzione di Via Alighieri il futuro, che è entrato con passo deciso nel recente passato a porte chiuse. Il Municipio, rappresentato dal capo dicastero Davide Dosi e gli Amici del Cinema Teatro sono sempre stati a fianco dei responsabili nell’inventarsi modalità nuove, digitali, per rimanere in relazione con il vasto pubblico che segue le stagioni culturali; anche se, abituata da sempre alla parola “confine”, la città lo ha trovato sbarrato, senz’alcuna possibilità per gli italiani di passarlo, né per gli svizzeri di scendere in Italia.
La mostra, dedicata alla rilettura del classico durante il XVII e il XVIII secolo è la prima degli appuntamenti 2021. Quella dedicata ai treni fra arte grafica e design, in programma a settembre, non mancherà di suscitare interesse in una città che vive a ridosso di una stazione zeppa di binari.