Il Chiasso dà tutto ma…

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Nella foto, una curiosa espressione di mister Raineri.

Il Chiasso è rientrato dal Letzigrund con un meritatissimo e prezioso punto. Si è vista in campo una squadra coesa, grintosa e messa bene.

Questa volta non c’è stata la beffa del gol subìto nei minuti di recupero anzi, la sorte è stata benevole con la compagine diretta a squarciagola dalla panchina da Baldo Raineri. Il suo rimbombante vociare, con tonalità diverse a seconda degli sviluppi presi dalla partita, ha fatto da netto contrasto con il silenzio imperante nello stadio a causa della forzata chiusura degli sportelli dovuta alla pandemia.
Il Chiasso avrebbe voluto salutare l’ex capolista (ma di fatto le “cavallette” hanno partite da recuperare) con una vittoria, ma l’imperizia arcinota delle sue punte e una certa dose di sfortuna hanno impedito che ciò si avverasse.
Resta la positività della prestazione durante i 95 minuti. Azzeccata la decisione del mister di lasciar fuori Magnin, grazie all’opportunità datagli di poter schierare a terzino sinistro il neo acquisto Pavlovic, giocatore di spessore oltre che di grande esperienza. Raineri, giustamente, non fa una colpa al giovane Magnin, era arrivato da Ginevra (Servette), che ha dimostrato, quando è stato impiegato, di non avere i “numeri” da giocatore di Challenge League. Pavlovic al contrario, ma non potrebbe essere diversamente, è un difensore a dimensione della categoria (e qualcosa ancora di più) in grado di proporre il suo aiuto anche a un centrocampo sorretto, soprattutto, da Maccoppi. Con il bosniaco c’è ora la possibilità di spingersi in avanti senza più dover correre, come finora, grossi rischi. Inoltre Pavlovic è in grado di illustrarsi sui calci piazzati e di creare pertanto difficoltà alle difese opposte.
Il primo tempo è risultato abbastanza fiacco, senza alcuna nota particolare salvo un cartellino giallo ad Hajrizi dopo neanche un minuto. Cosa che non dovrebbe più succedere visto che il giocatore si era già fatto ammonire con lo Xamax ed era inoltre fresco di squalifica: simili “abbonamenti” non giovano né ai suoi compagni, né all’allenatore!
Nel secondo tempo il gioco ha raggiunto una maggiore intensità. Il Chiasso può imprecare alla sfortuna per la traversa colpita da Silva al 64’, dea bendata che si è però ribaltata a suo favore quando Schmid, al 78’, non ha trovato di meglio che mettere sulle ginocchia i propri difensori spedendo nel sette (autogol) un pallone destinato, nelle sue intenzioni, a finire a fondo campo. I padroni di casa erano passati in vantaggio al 73’ con Ponde su azione di calcio d’angolo. Sulle palle ferme dalla bandierina purtroppo è mancata di nuovo la necessaria attenzione sui giocatori avversari posizionati sia dentro sia in prossimità dell’area di rigore.
Un punto certamente importante, d’accordo, però i punti potevano anche essere tre contro questo Grasshopper tutt’altro che irresistibile. È dello stesso avviso anche capitan Maccoppi: “Abbiamo fornito una bella prestazione, forse meritavamo qualcosa di più. Ma siamo ugualmente contenti. Eravamo stati al Letzigrund a metà dicembre (gol del 2-1 subìto al 93’, ndr), praticamente ho ritrovato lo stesso GC. Mi sembra che il Thun dimostri al momento di essere più pronto degli zurighesi a rientrare in Super League: è comunque presto per sapere come andrà a finire”.
Raineri, dal canto suo, ha dichiarato di essere molto contento d’aver visto la sua squadra in crescita e capace di grandi partite. Sarà pur vero ma finché non si vince una partita sarà difficile potersi sganciare dall’ultimo posto e tantomeno ottenere un piazzamento migliore. La classifica penalizza una squadra da quinto posto (è da tempo che lo sosteniamo), che non può più limitarsi, come sostiene il suo tecnico, a un percorso di crescita così lungo: siamo alla ventesima giornata di campionato, oltre la metà della stagione!

Altro sul Chiasso a pag. 13