Il Winterthur stende i rossoblù. Una figuraccia per la squadra di Raineri che sabato ha subìto la peggior sconfitta casalinga. Stasera la partita della paura contro lo Xamax.
La delusione è cocente dopo avere visto il Chiasso cadere una volta di più sul campo amico. Sono ben 5 le sconfitte al Riva IV! La squadra, ultima in classifica, registra la difesa più perforabile di Challenge: 34 reti subìte!
Non si è visto vincere un duello: giocatori immobili nei 16 metri e in ritardo di due o tre (metri) quando c’era da rincorrere un avversario dalla metà campo in su. Fragili dietro, inesistenti a centrocampo (non c’era Maccoppi, d’accordo, ma non deve essere un alibi), invisibili in attacco. E il mister ha il coraggio di affermare, nel dopo partita, che si tratta dei “soliti errori di valutazione dei singoli”.
Dagli zurighesi il Chiasso in due gare si è preso 5 pallonate, altrettante dal Thun, con lo Sciaffusa è andata ancor peggio: 7. Il tecnico si può però consolare a fronte delle 4 incassate da Grasshopper e Aarau.
Dopo ogni batosta si finisce sempre col ripercorrere il cammino d’inizio stagione: lo si fa sperando che prima o poi qualcosa cambi. È una questione di logica più che di matematica: dopo 6 giornate la squadra era ultima ancora senza punti, ha cominciato a farne uno nella settima contro il Wil. Ma la cosa più preoccupante è che nelle ultime gare recuperate contro Sciaffusa e lo stesso Winterthur sia di nuovo rimasta con un pugno di mosche.
Il ritardo dallo Xamax resta di un sol punto ma le altre avversarie dirette si stanno allontanando. Inoltre, stasera alla Maladière andrà in atto una partita da “dentro o fuori”. C’è una comprensibile, crescente amarezza per una squadra che quest’anno (2020/21) poteva viaggiare a pancia piena forte come è di giocatori di buona qualità rispetto ad altre formazioni. Invece i risultati sono di là da venire.
La partita, che è stato possibile giocare sabato dopo il rinvio di un giorno a causa dell’impraticabilità del campo, non ha di per sé offerto spunti di interesse al di là di tre gol e una traversa. Gli ospiti hanno fatto valere la loro fisicità, ben in evidenza quando si trattava di correre (e non di camminare) nelle discese culminate in due reti nel primo tempo (doppietta di Buess al 4’ e al 44’). Sulla prima la palla era stata mandata da Safarikas sulla traversa ma anziché essere allontanata da Magnin e compagni, è stata ripresa dall’ex bomber del Locarno (Roman non ha perso il vizio del gol considerati i suoi 7 sigilli attuali) che l’ha insaccata indisturbato. Anche sullo 0-2, nato su calcio d’angolo, l’estremo difensore del Chiasso è stato bravo a neutralizzare in un primo tempo il pallone, scagliatogli addosso da vicino, ma nulla ha potuto quando Buess l’ha messa dentro con una zuccata sotto gli occhi disattenti di 6-7 giocatori. Sul tris realizzato da Ballet all’84’, ogni commento è superfluo essendo la rete scaturita da un tiro dalla lunga distanza sul quale Safarikas si è fatto cogliere in fallo.
E degli attaccanti del Chiasso che cosa si può dire? Marzino, portiere del Winterthur, non ha effettuato un solo intervento che meriti tale nome in 97 minuti di gioco. Il che è tutto dire… Degna di rilievo soltanto la palla che Hadzi, all’11’, ha spedito sull’incrocio dei pali.
Contro lo Xamax del nuovo mister Binotto, Raineri ha comunque la possibilità di superare ancora una volta gli esami di riparazione. I neocastellani sono sempre lì a una sola lunghezza avendo dovuto cedere i tre punti al Kriens. Si è trattato della nona (!) sconfitta di fila sulle 12 finora incassate, 5 delle quali sul proprio terreno. È impossibile immaginare che una squadra tanto alla deriva possa dare il colpo di grazia a undici ragazzi che, seppure in condizioni fisiche non ottimali, ce la stanno mettendo tutta. Tutti? Il collega Roberto Quadri scrive sul “CdT”: “Quanto espresso contro il Winterthur deve fare riflettere sul reale apporto di alcune pedine”. Sarebbe grave se dei giocatori venuti da fuori, e titolari da poco, non dessero il massimo per la maglia rossoblù!
Sabato Raineri ha schierato i seguenti elementi: Safarikas; Affolter, Magnin, Conus, Morganella (55’ Dixon), Pasquarelli (85’ Malula), Strechie (85’ Sevic), Hadzi, Malinowski (19’ Balhoul), Manicone, Marzouk (53’ Almeida).
Noi restiamo dell’avviso che il vivaio per ogni società ha un’importanza decisiva. Allestire una squadra senza tenere conto dei propri giovani talenti (tanto più che il Ticino ne è ricco) è qualcosa di improponibile.
In attesa dello Stade Losanna (martedì al Riva IV) c’è da sperare che stasera, sul bruttissimo terreno in sintetico di Neuchâtel (Andrea Maccoppi dixit), non si peggiori una situazione già molto critica.