
Dopo anni di attesa, svolta storica ieri mattina per la delicata trattativa fra Svizzera e Italia circa l’accordo fra i due Paesi sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri. Le delegazioni dei ministeri economici di Italia e Svizzera hanno infatti siglato a Roma l’atteso accordo fiscale che regola l’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri, dopo che la trattativa ha subìto un’accelerazione improvvisa. Il nuovo accordo sostituisce quello in vigore dal 1974 e va ad aggiornare quello parafato nel 2015 ma mai firmato. Dopo la firma nella capitale italiana, era prevista ieri al punto stampa anche la presenza di Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri elvetico. Di fatto, anche gli ultimi aspetti formali sono stati risolti e – stando a quanto trapelato sulla stampa italiana fino a ieri mattina – si prospetterebbe una separazione fra “vecchi” e “nuovi” frontalieri. Una sorta di “doppio binario” nel quale verrebbero differenziati gli attuali frontalieri da quelli futuri. Stando a quanto ha riportato la stampa italiana nelle ultime ore, la Svizzera farebbe una concessione all’Italia che è quella per cui per i frontalieri già in attività rimarrebbe il trattamento fiscale attuale. Ieri pomeriggio, dopo le 16, si è svolto nell’aula del Gran Consiglio a Bellinzona.