FC Chiasso, un altro punticino

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Nella foto (© F. Monticelli) il portiere Safarikas.

Il Chiasso salva un punto a Kriens grazie ad Alexandros Safarikas che para un calcio di rigore nei minuti di recupero.
Purtroppo con il Kriens ai rossoblù è mancata la stoccata vincente. La partita si è così chiusa a reti inviolate grazie a Safarikas capace di neutralizzare un calcio di rigore.

Poteva finire peggio, ma è una magra consolazione se si argomenta in questo modo la gara disputata dai rossoblù al Kleinfeld. Un punto i ragazzi se lo sono comunque conquistato. Meritatamente!
La squadra ha denotato le abituali lacune in fase offensiva, nonostante l’apporto di Michel Morganella per l’occasione ritornato al suo ruolo d’origine. Una lacuna che sta tuttavia diventando pesante: al contrario di quella difensiva. Ma il problema maggiore sta negli spazi concessi a centrocampo (carente oltretutto nei rifornimenti alle punte) che hanno permesso ai lucernesi di effettuare direttamente dalle retrovie lunghi lanci alle rispettive punte. Un dato di fatto che sconcerta se consideriamo che la zona nevralgica del campo è stata rafforzata quest’anno da un giocatore della caratura di Maccoppi.
È abbastanza grave che non si sia ancora riusciti a trovare gli automatismi. Nel primo tempo di gioco se ne è visto poco e, pur subendo una certa pressione, la squadra non ha corso grossi pericoli anche per la scarsa vena sotto porta degli stessi padroni di casa. Nella ripresa i biancoverdi ci hanno dato dentro a pieni polmoni, creandosi due o tre buone opportunità, tuttavia non concretizzate un po’ per incapacità un po’ per la bravura del portiere Safarikas.
La migliore occasione si è vista al 72’ con Yesilcajir, che ha sparato addosso al cerbero chiassese, da due passi, una palla spedita in area da Follonier e che era stata controllata male dallo stesso numero 1. Safarikas si è poi superato nei minuti di recupero (92’) neutralizzando un calcio di rigore di Abubakar. Sarebbe stata una beffa!
È anche da sottolineare che all’87’ un pallone di Berisha era schizzato sull’incrocio dei pali: nei dieci minuti finali (compresi i recuperi) poteva effettivamente scapparci il gol. Sul fronte opposto solo poche conclusioni di ordinaria amministrazione, che non hanno mai messo in difficoltà Zbinden, rimasto a completo riposo tra i pali per 96 minuti.
Il punto conquistato fa ovviamente morale (ce n’è ancora bisogno!) ma purtroppo non muove la classifica. È questo il problema! Il Chiasso deve tornare a vincere, è necessario più che mai un filotto di vittorie: ne basterebbero due per migliorare l’attuale magrissimo bottino.
Gli ultimi risultati (Wil e Kriens) danno sì fiducia ma non risolvono una situazione che non può non preoccupare.
La squadra, secondo noi, è attrezzata per posizionarsi ben oltre la metà della classifica. Se non riuscirà a migliorarla al più presto lo scetticismo sarà imperante.
Diventerà poi difficile capire quale seguito ci sarà, visto che Raineri cerca di rafforzare la sua posizione sostenendo che “sul progetto la società si è espressa con bellissime parole”. Ci mancherebbe!
Ma chiediamo: come fa il mister a ritenersi contento e soddisfatto e a non ammettere di essere sconfortato dai risultati: (zero vittorie, cinque sconfitte in sette partite), calcolando quanto ci mette del suo per permettere alla squadra di compiere il tanto sospirato salto di qualità? È necessario che una “squadra vera” – come lui sostiene – metta finalmente in cascina vittorie e non solo “pareggi che valgono vittorie”.
Ci troviamo nel periodo chiave di una stagione che in un modo o nell’altro porterà a dei verdetti che non saranno più condizionati, come era stato il caso in primavera, dal coronavirus. Un buon motivo per cominciare a dare ossigeno alla classifica: il distacco dal penultimo posto è infatti di 7 punti.