Vadavialcovid, esperimento riuscito

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La band momò THE VAD VUC presenta in anteprima da City Carburoil SA (di tutto il Ticino) il nuovo cd “Vadavialcovid”: contiene 11 tracce, alcune delle quali accompagnate dalla voce di Simone Savogin, che sono state registrate un po’ per magia prima, durante e dopo il lockdown della scorsa primavera. Sul cd i Vad Vuc ricordano che “tutto l’utile della vendita, verrà devoluto alla Federazione Cantonale Ticinese Servizi Autoambulanze. A causa dell’emergenza Covid-19, il personale impiegato sulle autoambulanze è sotto pressione da mesi. Aiutiamolo!”. Cerno e compagni ringraziano Eventi con BancaStato per il prezioso sostegno a questa iniziativa!

Avrebbero dovuto festeggiare i 20 anni di “carriera” durante l’estate; un’estate programmata con molti concerti strepitosi, dal Teatro di Bellinzona (svoltosi a fine settembre) al Sun Valley Festival, per poi regalarsi un viaggetto – tanto desiderato – sull’isola di smeraldo ma… il Covid-19 (da qui il titolo dell’album) ci ha messo lo zampino. Il cantante dei Vad Vuc, Michele Carobbio (o semplicemente Cerno): “Speriamo di poter riorganizzare tutto per il prossimo 2020+1… Nel frattempo non ci siamo fermati. Grazie alla RSI che ha registrato i concerti durante le due serate al Teatro Sociale di Bellinzona stiamo lavorando per poter proporre un nuovo disco!”. Ma parliamo di quello appena uscito.

Vadavialcovid, come puoi descrivere questo tipo di lavoro?
Senza ombra di dubbio è stato il cd più strano. Il fatto di ritrovarci in casa, di dover fare musica a distanza, senza magari i propri strumenti a portata di mano… Tutto questo e la situazione atipica vissuta da tutti durante la scorsa primavera ci ha fatto realizzare un album diverso, direi magico.

Cerno spiega poi come, negli anni Novanta, i musicisti grunge facevano “a gara” per realizzare brani migliori ma musicalmente grezzi. Questo ultimo lavoro del gruppo irish-folk del Mendrisiotto è un po’ così: “Abbiamo registrato le tracce a casa, col telefonino… poi grazie al lavoro del Mago (all’anagrafe Fabio Martino) è uscito un disco che porta con sé la classica “ventata di aria fresca” in un mondo musicale – ad oggi – che tende sempre di più alla perfezione dei suoni. Insomma in questo disco ci siamo noi: è caldo, solare… sembra di stare in famiglia”.

Il brano “Capito” (Maslana) è stato realizzato con la Bandella di Tremona. Come vi è venuta l’idea?
Forse non tutti sanno che all’interno di quel gruppo suonano i papà di Jacky, Sebone e di Luke (dei Make Plain). Durante il lockdown ho ricevuto la telefonata da parte del padre di Jacky (Giorgio) che mi chiedeva se ero disposto a mixare i video di un brano della Bandella… Li ho ricevuti tutti ed erano troppo belli! Vedere delle persone non più giovanissime destreggiarsi con la tecnologia è stato incredibile e il risultato ancor di più. Abbiamo quindi pensato di inserire la canzone – a corredo del pensiero di Savo – come chiusura al nostro cd. È stato un esperimento, come del resto tutto l’album.

Un’esperienza che si replicherà?
Qui parlo per me. Personalmente mi piace molto sperimentare e devo dire che questo album ne è la prova, ma cerco anche di non replicare… poi “mai dire mai”.

A conclusione della chiacchierata con il cantante ci siamo soffermati sul brano “Bud & Terence” (il videoclip è uscito sui canali social il 4 novembre alle 18). “Forse il brano più “strano” del cd: vuole essere una canzone di intrattenimento e leggerezza, anche se non è nata proprio così…”.

“Capito” (Maslana) di S. Savogin
Tutto scade o finisce
E si sceglie di ignorare quanto feroce sia il legame
Che rende unica la nostra corsa
Forse importa solo
L’aversi
L’essersi
In quel sorriso complice di aver capito
Di non poter capire