In occasione dei duecento anni dalla nascita dello scultore Vincenzo Vela, domenica 25 ottobre verrà aperta l’articolata mostra monografica Vincenzo Vela (1820-1891). Poesia del reale che si potrà visitare fino al 5 dicembre prossimo negli spazi del Museo Vincenzo Vela di Ligornetto. Curata dalla direttrice del Museo Gianna A. Mina con Marc-Joachim Wasmer, storico dell’arte, e Thilo Koenig, storico della fotografia, l’esposizione è intesa come un’estensione della mostra permanente allestita al piano terra, nella quale sono messi in luce i modelli delle opere monumentali dello scultore, oltre che delle sue realizzazioni più note come “La preghiera del mattino”, lo “Spartaco”, il “Napoleone” e “Le vittime del lavoro”. Circa 360 pezzi, tra cui 117 opere scultoree, 199 fotografie, 37 disegni, 4 stampe d’arte e due oggetti, raccontano la vita, il percorso artistico e l’impegno politico e civile di Vincenzo Vela.
La rassegna fornisce le chiavi di lettura di quella che è stata la rivoluzione operata da Vela in scultura, ossia la piena adesione al reale, senza tuttavia trascurare la componente lirica, intima ed espressiva della rappresentazione.
La mostra mette inoltre in rilievo le due anime dello scultore: quella di artista innovativo e versatile e quella di cittadino impegnato. Su entrambi i versanti, egli seguì con determinazione la propria strada, un fatto che già in giovane età gli garantì un enorme successo.
Il visitatore potrà approfondire la conoscenza dell’artista a 360 gradi, dai suoi esordi fino alla sua ultima opera. Accanto ai gessi, si potranno ammirare materiale di studio, calchi dal vero, maschere funerarie, disegni e fotografie che hanno costituito la base per lo sviluppo del suo stile naturalistico, meglio definito come “verismo”. Il metodo di lavoro è volto infatti a rappresentare il reale in modo fedele alla natura e allo stesso tempo all’espressione interiore e alla verità.
Oltre alla produzione ritrattistica, nella quale virtuosismo tecnico e fedeltà al reale si fondono con l’intima poesia dei soggetti, trovano spazio anche tematiche quali la scultura d’infanzia, l’arte cimiteriale, senza tralasciare il rapporto che lo scultore di Ligornetto ebbe con la rappresentazione del potere e con gli avvenimenti politici del suo tempo. Fortemente ispirato da ideali libertari e democratici, Vela si fece portavoce di queste istanze nel mondo.
La mostra dà spazio anche all’attività di professore di scultura all’Albertina di Torino che Vela ricoprì tra il 1856 e il 1867 e il ruolo che ebbe quale iniziatore di un’arte nuova anche in un contesto accademico.
Lo scultore si è pure distinto per l’uso precoce del mezzo fotografico, al quale è dedicata la seconda parte della rassegna. La collezione fotografica presente al Museo comprende testimonianze preziose della fotografia delle origini, soprattutto italiana e ticinese.
Le visite guidate
Nel rispetto delle misure sanitarie vigenti, il Museo rinuncia alla cerimonia di inaugurazione. Questa domenica, comunque, si terranno delle visite guidate dalla direttrice Gianna A. Mina alle ore 11, 15 e 17. La prenotazione è obbligatoria all’indirizzo di posta elettronica booking.vela@bak.admin.ch. I gruppi saranno formati da un massimo di 8 persone. Visite guidate saranno organizzate anche i prossimi 1° novembre e 6 dicembre dalle 15 alle 16 (prenotazione obbligatoria). Informazioni sul sito www.museo-vela.ch..