Gli importi non mancano di consistenza e gli investimenti mirano a ridisegnare aree diverse del territorio di Morbio Inferiore. Il Legislativo – convocato lunedì 5 ottobre alle 20.30 nell’aula magna delle scuole medie – sarà chiamato a votare crediti per un totale che si avvicina ai 5 milioni di franchi.
Il primo, pari a 2’530’000 franchi, concerne la sistemazione e la riqualifica del Riale Müfeta lungo via Pumera e via Lischée. Il corso d’acqua, affluente del fiume Breggia, scorre nella zona residenziale e artigianale di Morbio. L’area di intervento è delimitata a nord da via dei Fiori e a sud dall’imbocco in val di Spinée per una lunghezza totale di circa 700 metri.
Il comparto in oggetto, come sottolinea il Municipio, è interessante dal profilo naturalistico e paesaggistico.
In generale, si fa notare, via Pumera e via Lischée, caratterizzate dalla presenza del Riale Müfeta, costitutiscono un collegamento fondamentale tra le due dorsali principali del Percorso di mobilità scolastica.
Negli ultimi decenni si sono verificate diverse esondazioni. I pericoli di allagamento vanno a interessare la via Pumera e alcuni fondi privati. Il punto con il maggiore grado di pericolo si trova in corrispondenza del condominio Faro in via Lischée. Qui i problemi di esondazione sono noti e frequenti con una periodicità inferiore ai 2 o 3 anni.
L’obiettivo del progetto è dunque quello di eliminare i deficit di protezione idraulica. Inoltre, la valorizzazione del corso d’acqua permetterà di riqualificare un asse di collegamento pedonale particolarmente fruito. Gli elementi principali, in questo contesto, sono relativi alla creazione di un camminamento d’argine, di accessi regolari all’acqua e di aree di sosta attrezzate.
Il secondo importante messaggio che passerà al vaglio dei consiglieri comunali – e che comporta la richiesta di un credito di 2’260’000 franchi – concerne l’edificazione di un nuovo ecocentro comunale in via Lischée. L’iter che ha condotto alla soluzione presentata dall’Esecutivo è stato piuttosto impegnativo. Considerata l’impossibilità di trovare altri terreni adeguati, il Municipio si è concentrato sulla proposta che sarà votata lunedì; il fondo, “pur essendo nelle immediate vicinanze delle scuole, ha l’indubbio vantaggio di trovarsi in un’area centrale e di essere già inserito in una zona di PR con destinazione adeguata”. Il terreno è di proprietà della Parrocchia, la quale ha dato la disponibilità alla sottoscrizione di una convenzione di lunga durata per consentire edificazione ed esercizio del nuovo ecocentro per un periodo minimo di 30 anni. Il canone di affitto annuo è fissato in 20’000 fr.
La compagine municipale parla di un investimento piuttosto rilevante che andrà inevitabilmente a pesare sulla gestione corrente del centro di costo relativo al servizio dei rifiuti; al costo per l’affitto andranno a sommarsi i costi finanziari di interessi e ammortamenti che possono essere stimati in 100’000 fr. Cifre che potranno essere compensate da minori costi derivanti dalla gestione degli altri punti di raccolta attualmente esistenti. Nondimeno, a fronte di un indubbio miglioramento del servizio, occorrerà mettere in conto un aumento della tassa base fatturata annualmente alle famiglie.
La Commissione della gestione si è pronunciata sul messaggio con un rapporto che sottolinea la bontà del principio di costruzione di un ecocentro. Si ritiene tuttavia che vi siano delle lacune circa i costi di gestione. Durante la seduta del Legislativo verranno chiesti maggiori dettagli.
La Commissione opere pubbliche si è invece spaccata. Il rapporto di maggioranza invita il Consiglio comunale ad approvare il progetto: le opere sono ritenute infatti “funzionali e consone alle attuali tecniche di lavoro”.
I commissari Martino Marconi ed Ermanno Canova chiedono invece di rifiutare il credito. In primo luogo poiché la soluzione proposta appare in conflitto con il progetto di rinaturazione del Riale Müfeta; in seconda battuta si paventa un aumento di traffico in una via utilizzata nei tragitti casa-scuola. Secondo il rapporto di minoranza, questa soluzione penalizzerà inoltre chi non dispone di mezzi di trasporto privati. Dubbi vengono avanzati anche circa la perizia fonica e il canone annuo di servitù considerato elevato per una proposta che rimane temporanea.