Raffaele De Rosa difende l’ECAM

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La casa per anziani Torriani di Mendrisio

Il Governo ha censurato il modo di trattare il tema dell’emergenza pandemia nelle strutture dell’Ente case anziani Mendrisiotto ECAM) da parte del Movimento per il socialismo, in particolare della deputata Simona Arigoni Zürcher, di Balerna, prima firmataria di un’interrogazione parlamentare del 12 giugno sottoscritta dai colleghi Lepori-Sergi e Pronzini. Un analogo approccio al medesimo tema, stavolta da parte della Lega di Mendrisio, e in particolare di Massimiliano Robbiani, era stato deplorato dal Municipio cittadino (v. L’Informatore del 17 giugno 2020).

La deputata si era avvalsa, per le sue critiche, di una lettera anonima, riprodotta nell’interrogazione, in cui 4 dipendenti della CPA Torriani riflettevano un profondo disagio nel dover lavorare in una situazione che, a loro dire, non garantiva in quel momento sicurezza ai dipendenti e ai residenti; i quattro parlavano anche di cattiva gestione da parte dei responsabili e di mancanza d’informazione verso i famigliari.
Nella seduta parlamentare del 23 giugno Raffaele De Rosa aveva “stigmatizzato l’utilizzo di una lettera anonima per l’elaborazione di un atto parlamentare”. La lettera – che era stata sollecitata dallo stesso movimento politico (“vi ringraziamo della vostra iniziativa volta a indagare quanto accaduto nelle case per anziani ticinesi”, si leggeva all’inizio dello scritto) riporta “la percezione di 4 presunti operatori sanitari sui 450 dipendenti attivi nell’ECAM”, ha spiegato il direttore del DSS, precisando che “non ci risulta che altri collaboratori abbiano sollevato lamentele particolari”. Parte delle presunte negligenze segnalate dai 4 dipendenti sono “senza fondamento”, per esempio riguardo al materiale protettivo che, secondo loro, dev’essere di un determinato tipo e tutto necessario: “per farvi capire quanto può essere facile creare confusione, anche involontariamente, ricordiamo ad esempio che l’utilizzo del sovrascarpe è ritenuto addirittura potenzialmente controproducente dalle raccomandazioni internazionali che corrispondono invece a quanto applicato dall’ECAM”.
Riguardo alla “confusione sui protocolli adottati” De Rosa spiega che “il periodo è stato caratterizzato da continui e veloci cambiamenti che potrebbero aver reso più arduo l’aggiornamento da parte degli operatori sanitari: tale circostanza non può essere tuttavia imputabile né all’istituto, né all’autorità cantonale, in quanto dettata dall’evoluzione della pandemia e dagli sviluppi in campo scientifico”. Alcuni opiti sono stati trasferiti da una struttura all’altra, nell’ambito della costituzione dei settori Covid? Il Consigliere di Stato, che ha basato la sua risposta sulle informazioni ottenute dalla direzione dell’ECAM e dal medico cantonale, ha precisato “che nulla di questa natura è stato attuato”. Nessun famigliare dei 250 ospiti ha inoltrato note di reclamo.
Della “Torriani” si erano occupati anche i sindacati, chiamati dal personale; gli incontri, presenti la direzione, sono stati fruttuosi e soddisfacenti. “Gli eventi – sottolinea infine il rappresentante del Governo – non si sono svolti come descritto nella lettera anonima”.
Il presidente dell’ECAM Giorgio Comi ha inviato i documenti ufficiali (risposta del Municipio e verbale del Gran Consiglio) alle strutture dell’ente e a tutto il personale “per dare almeno un po’ di soddisfazione a chi lavora per la salute dei nostri anziani. Poca cosa a fronte degli insulti e delle insinuazioni, ma è quel che si può fare, restando dalla parte di chi rispetta gli altri”.