Riva San Vitale, al via il restauro della scuola

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L'edificio necessita di un importante lavoro di restauro.

(red.) Una scuola progettata con i criteri dell’edilizia scolastica ticinese di oggi sarebbe molto più piccola di questa; e anche più cara. Non ha dubbi l’arch. Francesco Bardelli, contitolare dello studio Bardelli Architetti Associati di Locarno che insieme all’ing. Giorgio Galfetti, di Riva San Vitale, sta traducento nella realtà di cantiere ciò che finora è rimasto nei disegni: il restauro della scuola elementare, costruita a tappe insieme alla scuola dell’infanzia e alla palestra tra il 1962 e il 1974 dagli architetti Aurelio Galfetti, Flora Ruchat Roncati e Ivo Trümpy. Come fu per il restauro del palazzo comunale, terminato nel 2006 dopo anni e anni di maturazione del progetto, anche la ricerca di una soluzione per la scuola comunale è stata lunga e non priva di proposte radicali, come quella di demolire e ricostruire. Ma, appunto, un investimento di 6,3 mio di fr – questo il costo del restauro – sarebbe palesemente insufficiente, per ottenere verosimilmente spazi più esigui. Infatti aule, scale, corridoi, atrii, piazzali, aree verdi sono generosi e luminosi, proprio come dovrebbero essere tutte le scuole. Non ci sono cancellate, lo spazio è del tutto aperto. Gli autori del progetto, mezzo secolo fa, avevano voglia di sperimentare concetti nuovi, sia costruttivi che didattici. E ottennero buoni risultati, visto che la loro opera è diventata nel 2018 un bene culturale d’importanza cantonale e rimane uno dei 66 monumenti del moderno presenti in Ticino.
Il cantiere, terminato l’anno scolastico, è stato aperto questa settimana, dopo una procedura durata dall’ottobre 2009, data dei primi orientamenti. Si inizia dal blocco messo in esercizio per ultimo, negli anni Settanta, perché i restauratori vogliono fare un po’ d’esperienza per giungere alla prima sezione andata in porto, spiega l’ing. Giorgio Galfetti. Tra il primo e l’ultimo oggetto, infatti, ci sono delle differenze che riguardano l’uso del calcestruzzo e di altre componenti, di cui bisognerà tener conto. I progettisti, come si fece allora, hanno sentito, prima di mettersi a lavorare, il parere degli insegnanti ed è stato messo a punto un piano di trasferimento delle aule – spiega il nuovo capotecnico comunale arch. Matteo Colferai – affinché i bambini e i loro insegnanti possano convivere bene con il cantiere aperto; i lavori più rumorosi si faranno d’estate, a scuola chiusa.
Il restauro, su tre anni, con il coinvolgimento di 9 ditte, riguarda il rinnovo dell’impiantistica, dei serramenti, del calcestruzzo e delle facciate. La parte più delicata sarà proprio quest’ultima, il beton, affidato alla figura del restauratore che dirà passo dopo passo come bisogna andare avanti. Non si tornerà – dice l’arch. Bardelli – agli antichi splendori; ma lavaggio e restauro permetteranno di illuminare una bella testimonianza d’architettura moderna, pronta per svolgere la sua funzione per i prossimi 50 anni. Il rischio di far saltare il preventivo, da questo profilo, non c’è, assicura il sindaco Fausto Medici, poiché il mandato attribuito ai progettisti è stretto e rigoroso; da parte loro i professionisti conoscono ormai assai bene l’edificio e i materiali con cui si confronteranno per un bel po’ di tempo. La pandemia si è portata via a Riva San Vitale – spiega il sindaco – circa 350 mila fr di gettito e l’avvio del maxi cantiere è un segnale politico importante perché dà lavoro all’economia locale.
L’investimento beneficia di un sussidio del Cantone di 1 mio di fr ma il Municipio ha bussato anche alla porta della Confederazione. Al restauro della scuola elementare seguirà quello della scuola dell’infanzia e della palestra.