Una nuova normalità all’insegna della prudenza

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“Distanti, ma vicini, proteggiamoci ancora”. È questo lo slogan della terza tappa di allentamento annunciata mercoledì a Berna dal Consiglio federale e ribadita ieri dal Governo ticinese. La situazione da straordinaria tornerà ad essere particolare dal 19 giugno.
Se i dati della Lombardia in merito ai contagi da Covid-19 non finiscono di preoccupare, la situazione in Ticino appare incoraggiante. Tanto che, prima di tutto, cadranno le più strette limitazioni: verrà portato a 30 il numero massimo di persone consentito per gli assembramenti nei luoghi pubblici; a 300, invece, la quota per le manifestazioni pubbliche e private. Con un balzo nella “nuova normalità” – come ha affermato la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga – è stata annunciata l’apertura dal 6 giugno di:

  • allenamenti di qualsiasi sport
  • insegnamento di presenza nelle scuole medie superiori, professionali e universitarie (cfr. alle pagina 3 e 25)
  • teatri e cinema
  • zoo e giardini botanici
  • piscine e centri del benessere
  • impianti di risalita
  • campeggi (cfr. a pagina 23)
  • strutture per il tempo libero (casinò, parchi divertimento, ecc.)
  • gruppi più numerosi per i ristoranti (cade il limite di quattro persone per tavolo)
  • servizi erotici, discoteche e locali notturni
  • campi di vacanze (massimo 300 persone)
  • raccolta di firme nello spazio pubblico per iniziative e referendum (dal 1° giugno).

Nonni e nipotini
Le autorità hanno anche dato il via libera all’accudimento dei nipotini da parte dei nonni. Termina dunque ufficialmente una parentesi vissuta anche in maniera dolorosa da parte dalle famiglie.

La riapertura delle frontiere
Il Consiglio federale ha annunciato che dal 15 giugno sarà nuovamente possibile valicare normalmente le frontiere con Germania, Francia e Austria. Diverso il discorso per l’Italia. Il Governo svizzero e quello della vicina Repubblica stanno dialogando. Non c’è ancora una data fissata per la riapertura dei confini; secondo Berna, la data annunciata dal Governo di Giuseppe Conte del 3 giugno è troppo ravvicinata (cfr. alle pagine 1 e 5). Per la programmazione delle ferie a sud, occorrerà guardare al 6 luglio, quando i viaggi in tutta Europa saranno nuovamente consentiti, sempre che la situazione sanitaria non tornerà nuovamente ad aggravarsi.

L’organizzazione ospedaliera
Il Consiglio di Stato ha rassicurato l’opinione pubblica in merito all’organizzazione ospedaliera. In particolare, per quanto riguarda il Mendrisiotto, il riavvio dei reparti di neonatologia, ostetricia e pronto soccorso pediatrico – spostati temporaneamente a Lugano – dal 1° agosto all’OBV (cfr. a pagina 21).

E lo sport?
Riguardo agli eventi sportivi, il consigliere federale Alain Berset si è espresso in questo modo: “Vale sempre quello che ha deciso il Consiglio federale: ora monitoreremo la situazione fino al 24 giugno e lì ci sarà un altro allentamento per lo sport. Per ora la distanza rimane un punto centrale”.
Per quanto riguarda la ripresa del calcio di Super e Challenge League deciderà oggi, venerdì, la Swiss Football League sulla base di come si pronunceranno i club. La Swiss Football League emetterà in giornata un comunicato. La maggioranza delle squadre – come spieghiamo nelle pagine sportive – si è detta favorevole a una ripresa.
Non è ancora chiaro dunque quale sarà il destino prossimo delle competizioni sportive aperte al pubblico. Quel che si sa è che rimangono tuttora vietate le gare con contatto fisico stretto.

Attesa per le case anziani
Prossimamente potranno riprendere le visite nelle strutture geriatriche, seguendo dei piani di protezione. Saranno ampliati gli orari di visita nelle sale dedicate. Il medico cantonale Giorgio Merlani ha preannunciato che sarà anche possibile, in situazioni particolari, visitare i degenti nelle loro stanze. Verranno, nel limite del possibile, autorizzato anche delle uscite per i residenti, sempre nel rispetto delle norme igieniche e di distanziamento fisico, utilizzando le mascherine. La messa in atto delle misure è prevista per l’8 giugno.

Invito alla prudenza
“Dobbiamo tornare alla normalità, ma dobbiamo farlo con la testa”. Il medico cantonale Giorgio Merlani ha ribadito il concetto durante la conferenza stampa delle autorità cantonali. Se da un lato si capisce la voglia di uscire, confortata dal basso numero dei contagi, dall’altro non bisogna dimenticare che il virus è sempre presente. Le autorità hanno fatto un richiamo esplicito alla responsabilità individuale, affinché tutte le misure di protezione siano sempre messe in atto. “Prudenza non significa avere paura, ma avere rispetto” ha ribadito il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi.