“Una decisione definitiva è attesa dal Cantone per oggi, 29 maggio. Noi ci stiamo impegnando da tempo affinché possano venire tutti a scuola, dall’8 giugno in poi, con le precauzioni indicate dalle autorità, fino al termine dell’anno scolastico, il 19 giugno. Continueremo con la scuola a distanza ma ci stiamo organizzando per rivedere le classi almeno un volta qui in sede”: Michele Casartelli, insegnante e vice direttore del Centro professionale tecnico (CPT) di Mendrisio è contento, insieme ai suoi colleghi – il corpo docenti è di 45 unità – di rivedere dopo quasi tre mesi gli apprendisti. Sono circa 500 nel ramo elettricità e 250 nell’edilizia, provenienti dall’intera Svizzera italiana (80% da fuori distretto), suddivisi nei vari corsi, due, tre o quattro anni di apprendistato. Il 15%, come tradizione soprattutto qui nel Mendrisiotto, sono frontalieri. La frequenza a scuola, mediamente, è di una giornata per settimana, durante la quale gli insegnanti svolgono la parte teorica delle conoscenze professionali, inclusa la cultura generale. “Nelle settimane di chiusura forzata di tutte le scuole a causa della pandemia, spiega il direttore Fabio Solcà, i datori hanno accordato agli apprendisti un giorno per settimana di assenza dal lavoro, affinché i ragazzi potessero comunque seguire la formazione, che abbiamo tenuto attraverso le piattaforme”.
Per il CPT di Mendrisio questa modalità d’insegnamento non è proprio una novità: da diversi anni un corso di tedesco viene impartito regolarmente a distanza. Si è trattato, ora, di accelerare il processo, di sviluppare ulteriormente questa modalità d’insegnamento”, precisa il direttore Solcà.
Il collegamento via rete tra apprendista e scuola sarà un modo di comunicare anche durante l’estate. Michele Casartelli: “Il loro ritorno in sede dall’8 giugno risponde al desiderio reciproco, da parte della scuola e dei ragazzi, di rivedersi e salutarsi, ma anche di informare i giovani sul proseguimento della formazione”. Il passaggio da una classe all’altra, continua il vice direttore, non sarà regolato quest’anno dalle note in certe materie; e anche per gli esami pratici la Confederazione ha dettato nuove norme.
Se mancano le note
Ma la mancanza di una valutazione attraverso le note non dev’essere la soluzione per chi è consapevole di trovarsi in difficoltà: solo un dialogo aperto e chiaro fra l’apprendista, la scuola, la famiglia e il datore di lavoro, soprattutto il primo e il secondo anno, permette di capire se è necessaria una ripetizione dell’anno. In generale i datori di lavoro conoscono bene i loro apprendisti e sanno valutare l’impegno dei ragazzi anche in questo periodo particolare.
Per il CPT di Mendrisio questa modalità d’insegnamento non è proprio una novità: da diversi anni un corso di tedesco viene impartito regolarmente a distanza. Si è trattato, ora, di accelerare il processo, di sviluppare ulteriormente questa modalità d’insegnamento”, precisa il direttore Solcà.
Il collegamento via rete tra apprendista e scuola sarà un modo di comunicare anche durante l’estate. Michele Casartelli: “Il loro ritorno in sede dall’8 giugno risponde al desiderio reciproco, da parte della scuola e dei ragazzi, di rivedersi e salutarsi, ma anche di informare i giovani sul proseguimento della formazione”. Il passaggio da una classe all’altra, continua il vice direttore, non sarà regolato quest’anno dalle note in certe materie; e anche per gli esami pratici la Confederazione ha dettato nuove norme.
Se mancano le note
Ma la mancanza di una valutazione attraverso le note non dev’essere la soluzione per chi è consapevole di trovarsi in difficoltà: solo un dialogo aperto e chiaro fra l’apprendista, la scuola, la famiglia e il datore di lavoro, soprattutto il primo e il secondo anno, permette di capire se è necessaria una ripetizione dell’anno. In generale i datori di lavoro conoscono bene i loro apprendisti e sanno valutare l’impegno dei ragazzi anche in questo periodo particolare.
Per il CPT di Mendrisio questa modalità d’insegnamento non è proprio una novità: da diversi anni un corso di tedesco viene impartito regolarmente a distanza. Si è trattato, ora, di accelerare il processo, di sviluppare ulteriormente questa modalità d’insegnamento”, precisa il direttore Solcà.
Il collegamento via rete tra apprendista e scuola sarà un modo di comunicare anche durante l’estate. Michele Casartelli: “Il loro ritorno in sede dall’8 giugno risponde al desiderio reciproco, da parte della scuola e dei ragazzi, di rivedersi e salutarsi, ma anche di informare i giovani sul proseguimento della formazione”. Il passaggio da una classe all’altra, continua il vice direttore, non sarà regolato quest’anno dalle note in certe materie; e anche per gli esami pratici la Confederazione ha dettato nuove norme.
Se mancano le note
Ma la mancanza di una valutazione attraverso le note non dev’essere la soluzione per chi è consapevole di trovarsi in difficoltà: solo un dialogo aperto e chiaro fra l’apprendista, la scuola, la famiglia e il datore di lavoro, soprattutto il primo e il secondo anno, permette di capire se è necessaria una ripetizione dell’anno. In generale i datori di lavoro conoscono bene i loro apprendisti e sanno valutare l’impegno dei ragazzi anche in questo periodo particolare.
Sempre andati a lavorare
Ad eccezione di pochi giorni, coincidenti con la chiusura prima totale e poi parziale dei cantieri, gli apprendisti che fanno capo alla scuola di Via Mola sono sempre andati a lavorare. L’Informatore ne ha sentiti due, con un contratto di formazione presso due grandi aziende nel settore elettrico; entrambi sono concordi nel sostenere che anche durante questo periodo non proprio “normale” i responsabili delle aziende ci tengono alla loro formazione. Il lavoro c’è e sono fiduciosi che al termine dell’apprendistato verranno assunti dalle rispettive ditte; l’esperienza vista fin qui fa dire loro che le aziende, di solito, tendono ad assumere i migliori ma non lasciano a piedi nessuno e aiutano a cercare altrove alternative d’impiego.
Le lezioni a distanza erano poco conosciute nella scuola di Mendrisio, ma lo stop all’insegnamento “in presenza” ha dato uno scossone un po’ a tutti; anche i docenti che non ci avevano mai provato hanno dovuto per forza adeguarsi. La piattaforma Moodle è stata usata in particolare per caricare nei formati word e pdf i moduli delle conoscenze professionali e della cultura generale con i relativi esercizi, verificati qualche giorno dopo; la piattaforma Teams è stata la base per le videolezioni, dunque per il dialogo diretto a distanza fra insegnante e classe, a un orario prestabilito della giornata. A una prima valutazione, sembra che non tutti gli apprendisti abbiano sfruttato al 100% il potenziale dell’insegnamento a distanza. In generale sono stati i giovani del settore elettricità a beneficiarne maggiormente, visto che per loro il PC è già uno strumento di studio, lavoro e progettazione. Gli apprendisti del ramo dell’edilizia, che fanno un lavoro quasi totalmente manuale, sembrano più distaccati nell’utilizzo dell’informatica, pur rimanendo importanti anche per loro le parti teoriche della formazione, quali il disegno tecnico, il calcolo professionale e la conoscenza dei materiali. Sia nell’uno che nell’altro settore si è notata una scarsa predisposizione verso la posta elettronica, che comunque nei prossimi mesi sarà determinante nella relazione con la scuola.