Casse di documenti, manoscritti e libri preziosi, quadri di famiglia alle pareti, vetrinette con oggetti di varie epoche; e chissà quanto ancora. Tutto ben tenuto, ben conservato. Da qualche tempo, grazie all’impegno di una discendente, due esperti stanno valutando e inventariando le fonti storiche e le opere artistiche di rilievo contenute nel Palazzo Torriani. Ma Palazzo Torriani ha due proprietari e questo servizio ha lo scopo di fare un po’ di chiarezza.
Le famiglie Torriani furono cacciate da Milano nella seconda metà del 1200, quando i vasti territori, dominati fino a quel momento da quelle famiglie dell’alta nobiltà milanese, passarono sotto il controllo di altri nobili, appartenenti alle famiglie Visconti e Sforza. I Torriani, detti anche Della Torre, ripararono in varie regioni d’Italia, ma anche all’estero, in Ticino, in quella terra che allora proprio straniera non era, appartenendo al Ducato di Milano. I Torriani, in particolare, si stabilirono a Mendrisio, dove sorge l’edificio che porta questo nome, costruito a partire dal XIII secolo, e appartenuto nei secoli sempre alla medesima famiglia; c’è anche una chiesa di famiglia, dedicata a San Sisinio, sulle alture del borgo.