Due momò pronte per Roma

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Nelle immagini Emma Camponovo (Ideal), a sinistra, e Giorgia Cavadini (Cercera), le due ragazze che hanno partecipato ai Campionati d’Europa Under 18 di Gersthofen lo scorso mese di ottobre.

È tutto chiuso, tutto annullato. Per le gare se ne parlerà non prima dell’estate. Ma il nostro giornale non si ferma. Direzione, redazione ed editore hanno ritenuto di dare ancora ogni settimana spazio al gioco e allo sport delle bocce. È un bel segnale di riconoscimento dell’importanza che il movimento ha nella nostra regione e soprattutto è un segnale di ottimismo. La lotta contro il coronavirus la si vincerà anche così.

Emma Camponovo e Giorgia Cavadini sono le due ragazze – momò doc – che hanno partecipato con la nazionale svizzera ai Campionati d’Europa della categoria Under 18, che si sono svolti a Gersthofen, in Germania, nel mese d’ottobre dello scorso anno. E che attendono di ripetere l’esperienza, questa volta addirittura a livello mondiale, ancora in ottobre, a Roma.
Emma è nata il 2 giugno del 2003, abita a Mendrisio ed è apprendista di commercio (secondo anno) presso le Ferrovie Federali svizzere.
Giorgia è nata l’11 settembre del 2003, abita a Morbio Inferiore e frequenta la seconda classe del liceo di Mendrisio.
Abbiamo posto loro alcune domande poiché è interessante sapere che due giovanissime porteranno presto e con onore la maglia rossocrociata.
Dell’esperienza tedesca entrambe ricordano le tante belle conoscenze fatte con altri giovani di molte nazioni d’Europa con i quali mantengono preziosi contatti.
Ricordano le più forti emozioni vissute: i podi, le medaglie conquistate, l’ambiente in generale e quello in particolare all’interno del “team” svizzero.
Giorgia sente ancora il sale delle lacrime versate dopo la sconfitta contro la ragazza slovacca che non le permise di evitare, in semifinale, la fortissima italiana. Ma fu comunque medaglia di bronzo!
Emma rivede la medaglia d’argento vinta nel doppio misto tutte le volte che entra nella sua cameretta. La medaglia fa bella mostra di sé tra gli oggetti più cari.

Entrambe pensano già a Roma perché, dicono, “gareggiare con la maglia svizzera è un privilegio impagabile”. Emma conta di ritrovare le tante amiche e i tanti amici conosciuti a Gersthofen, Giorgia si augura di poter arrivare a ottobre preparata al meglio e con la mentalità ancora più forte.
In questi mesi, prima del diffondersi dell’epidemia, hanno partecipato ad alcuni allenamenti con la coach della nazionale svizzera, Anna Giamboni, e quello dei giovani, Marco Regazzoni. Ora compiono discrete passeggiate compatibilmente con le ferree disposizioni sanitarie.
Vivono queste settimane annoiandosi un po’. Comprensibile. Giorgia dice di avere sempre bisogno di tanta compagnia che ovviamente le manca. Emma si occupa della scuola che segue con il computer.
Entrambe rispettano rigorosamente il difficile momento che stiamo tutti vivendo soprattutto per il rispetto che nutrono verso le altre persone. Ma sono ottimiste e si augurano che presto tutto passerà. Roma, in fondo, è dietro l’angolo.
E contano di essere pronte più che mai per onorare quella che sarà certamente una scontata e meritata convocazione.

È bello immaginare che due figlie del Mendrisiotto si impegneranno a portare il nome del nostro Paese sempre più in alto. Con loro, al Centro nazionale della capitale italiana ci saranno anche i dirigenti della Federazione svizzera, i parenti più stretti come già fu a Gersthofen e parecchi appassionati che condivideranno le emozioni più belle.