Le scuole di ogni ordine e grado, per decisione della Confederazione, rimarranno chiuse fino al 19 aprile. Un provvedimento, quello della serrata totale, adottato dal Governo italiano sin dai primi giorni dell’allarme Coronavirus e invocato anche da questo lato della frontiera. Il Consiglio di Stato ticinese ha decretato lo stop alle lezioni del post-obbligatorio da giovedì 12 marzo, poche ore più tardi, come detto, le scuole di tutto Paese, da quelle dell’infanzia agli atenei hanno, per così dire, abbassato le saracinesche.
L’attività didattica, tuttavia, non si è fermata. Per quanto riguarda gli studenti più grandi, si è da subito lavorato all’implementazione di un sistema che consenta ai docenti di mantenere i contatti con le loro classi e di portare avanti programmi e piani di studio anche in tempi di vera emergenza sanitaria, garantendo una quotidianità che, di fatto, è saltata.
Il Liceo cantonale di Mendrisio si è mosso rapidamente per mettere a punto un nuovo modo di fare scuola; ha lanciato la parola d’ordine #illimerestaacasa e mercoledì 11 marzo agli allievi sono giunte le prime indicazioni concordate tra il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, il SIMS (Servizio dell’insegnamento medio superiore) e il Collegio dei direttori. L’organizzazione della scuola online necessita di strumenti confacenti: gli studenti hanno ricevuto le credenziali indispensabili per la creazione di un nuovo indirizzo di posta elettronica, canale ufficiale per le comunicazioni e per accedere a una piattaforma comune.
Il direttore di sede Aberto Martinelli si è rivolto in prima battuta ai ragazzi, chiedendo loro collaborazione e senso di responsabilità.
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