Trionfo Vigor negli Stati Uniti

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Corse, salti e lanci sono il piatto forte della società VIGOR che si pone quale società faro del Cantone Ticino con presenze a livello nazionale e internazionale ma, da alcuni mesi, è stata aperta la porta ad ulteriori interessanti e importanti sviluppi. La squadra rossonera di Ligornetto si è infatti affacciata a una nuova realtà sportiva grazie all’arrivo in società di Sabina Rapelli e Alexis Chiarrier, atleti che praticano la disciplina dello swimrun. Grazie a una nuova strutturazione degli allenamenti e al perfezionamento qualitativo della “componente corsa” praticati negli ultimi mesi, una decina di giorni fa Sabina e Alexis hanno inaugurato alla grande la loro stagione agonistica negli Stati Uniti, dove hanno ottenuto il loro primo successo nello “swimrun World Series”, il più importante circuito a livello mondiale. A questo proposito abbiamo chiesto a Sabina di parlarci di questo sport e della recente intensa esperienza che ha visto la VIGOR presente a Catalina Island, in California.

Innanzitutto, potete spiegare come si svolge concretamente una gara di swimrun?
Le gare di swimrun appartengono al settore dello sport di resistenza, esse prevedono un’alternanza di tratte di corsa con tratte di nuoto. La durata delle gare spazia dalle 4 alle 6 ore fino alle oltre 9 ore dei campionati mondiali. Una delle particolarità di questa disciplina è che si svolge a coppie. Nel nostro caso, nella categoria mixed, ognuno ha un compagno o rispettivamente una compagna con cui inizia e conclude la gara e dai quali non si separa mai. Nelle tratte a nuoto, in acque libere, è molto importante avere un punto di riferimento davanti a sé e questa particolare modalità favorisce gli atleti. Un altro aspetto importante è legato allo stretto contatto con la natura: le gare si svolgono all’aperto e nel totale rispetto del territorio promuovendo gli aspetti ecologici.

Per quale motivo avete deciso di recarvi negli Stati Uniti per la vostra prima gara stagionale?
La trasferta negli Stati Uniti era prevista fin dallo scorso anno, ci siamo qualificati grazie alla vittoria in una gara svolta in Inghilterra che ci ha aperto le porte di questa importante manifestzione del maggiore circuito a livello mondiale. Per la prima volta abbiamo così potuto misurarci con atleti di altissimo livello, che ritroveremo ai campionati mondiali di settembre. È stata anche l’occasione per visitare luoghi che, né io né il mio compagno Alexis avevamo mai visitato.

Come si è svolta la vostra gara?
È stata davvero molto dura, basta pensare che siamo stati impegnati per oltre cinque ore in un percorso con 1800 metri di dislivello. Tutte le tratte a nuoto, tranne la prima, superavano il chilometro e mezzo e l’acqua del mare era molto fredda, aspetto che ha causato anche una maggiore dispersione di energie. Abbiamo preferito non partire troppo veloci, tattica che si è rivelata vincente, visto che i nostri principali avversari, partiti a spron battuto, hanno risentito della fatica nella seconda parte di gara mentre il nostro più saggio approccio alla competizione ci ha permesso così di superarli. Una delle parti di gara più complicate è iniziata al termine della seconda salita, poiché dovevamo affrontare una discesa molto ripida di oltre 15 minuti, devastante a livello muscolare. Come se non bastasse, dopo gli intensi chilometri di discesa, iniziava subito una nuova dura salita, che segnava solo la prima metà di gara. A questo punto eravamo però già al comando e siamo riusciti a terminarla resistendo al ritorno degli avversari e a tagliare il traguardo per primi. Mai ci saremmo attesi questo risultato considerando l’elevatissimo livello dei concorrenti!

Avete iniziato ad allenarvi da poco e a gareggiare per la VIGOR cercando di migliorare la struttura d’allenamento e le vostre qualità di corsa. Avete già notato i primi progressi?
È ormai da diversi mesi che facciamo parte della VIGOR e che ci prepariamo regolarmente seguendo gli allenamenti proposti: già con le gare di cross svolte nella stagione invernale abbiamo riscontrato come settimana dopo settimana le nostre performance migliorassero. Nella gara in California le tratte a corsa le abbiamo gestite molto bene nonostante la difficoltà del percorso; soprattutto in salita ci siamo comportati molto meglio di come ci aspettassimo e, rispetto al passato, sentendo maggiore forza nelle gambe e fluidità di corsa. Siamo riusciti a gestire in modo ottimale le energie e a mantenere ritmi che, precedentemente, non avevamo mai raggiunto. La forma sembra già essere ottima, per cui l’obiettivo, ora, è quello di migliorarla ulteriormente in vista del prossimo appuntamento di swimrun pianificato per il prossimo mese di maggio.