Punto insperato per il Chiasso che aspetta rinforzi

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Rodrigo Pollero - ritratto in un’immagine d’archvio - esulta davanti alla porta avversaria. L’attacante uruguaiano è andato a segno anche durante l’ultimo match disputato dal FC Chiasso chiuso sul 3-3. foto Flavio Monticelli

I rossoblù hanno conquistato un punto insperato al Brügglifeld. Alessandro Lupi da Coverciano dichiara: “Sono contento, la squadra ha dimostrato di essere sempre viva, ha provato anche a fare un buon calcio. Il pari è meritato: purtroppo continuiamo a pagare i soliti errori di gioventù. Anche con il Grasshopper non meritavamo di perdere, ci hanno penalizzato alcuni episodi” (da notare che il mister non allude al deplorevole arbitraggio, bensì a un errore individuale importante): tanto di cappello!

Valutazioni che purtroppo si ripetono per il bravo tecnico ex Milan Primavera che abbiamo scomodato, un attimo soltanto in quanto impegnato a Coverciano. Il Chiasso ha chiuso il girone d’andata all’ultimo posto. La speranza di raccorciare il ritardo sullo Sciaffusa è purtroppo svanita, ma il distacco resta colmabile: purché il girone di ritorno sia affrontato con le dovute migliorie.
Perché se non si affronterà la situazione con un minimo di saggezza la squadra nonostante tante belle parole rischia veramente di uscire dall’élite. È un discorso che purtroppo si protrae da tempo, anche l’anno scorso la salvezza è stata ottenuta solo nell’ultima giornata, dopo patemi d’animo, sofferenze e certezze per nulla rassicuranti.
Eppure la lezione non è servita. Anche quest’anno infatti si è partiti con una pattuglia di giocatori inesperti. È normale che la squadra sia andata subito in riserva. I ragazzi, seppure bravi, hanno dato quello che potevano. Non è colpa loro se in mezzo al campo la palla non gira, se in difesa si compiono errori (o ingenuità che dire si voglia) e in attacco si mangino gol. È mancato, e manca tuttora, quel giocatore capace di costruire gioco, fornire palle buone: un leader, per intenderci!
In difesa si contava tantissimo su Senderos, che in settimana ha deciso di smettere con il calcio giocato. A lui vanno espressioni di stima. Ma la sua presenza in campo, limitata a tre sole partite da titolare, non è stata per nulla intrigante come ci si poteva attendere da un giocatore del suo calibro, seppure in chiusura di carriera.
Bene, fermiamoci qui perché è il solo Lupi in grado di disegnare, con l’aiuto di Bignotti, la seconda parte di campionato che inizierà già domenica 26 gennaio con il Grasshopper ospite al Riva IV.
Il DG e amministratore ai microfoni di RSI ha dichiarato esplicitamente che per parlare di rinforzi (necessari se si vuole salvare la squadra dalla retrocessione) fa stato il budget. Ma questa non è storia di oggi, né di ieri. Di domani è invece la “tegola” del terreno da gioco: per la SFL lo stadio Riva IV necessita di interventi radicali al fine di ottenere la licenza per la stagione 2020/21. Speriamo nell’anno nuovo. Chi frequenta il Riva IV (belli da vedere i 1000 a seguire la partita col Grasshopper) ha bisogno urgente di ritrovare il sorriso. Occorre fare uno sforzo anche per i tifosi, sicuramente stanchi di tenere il muso lungo quando escono dallo stadio. Viene veramente il magone se pensiamo a come è stata costruita la squadra. Che cosa può dire Lupi, se non ripetere il ritornello “compiamo errori di gioventù”?
Ad Aarau si è ottenuto un punto meritato, in rimonta sul 3-1 in favore dei padroni di casa. Le reti portano la firma di Balhoul, Almeida e Pollero: le ultime due, clamorose, siglate nei minuti di recupero.
Finora Lupi è stato bravo ad avere utilizzato al meglio le risorse che gli sono state messe a disposizione. Ma non può fare miracoli. Per primo ha voglia di regalare gioia e spensieratezza al pubblico e serenità a questo affiatato gruppo senza stelle.
Lo si aiuti, per salvare la squadra dalla retrocessione non c’è bisogno di spese eclatanti: il campanello d’allarme è suonato, si prenda dunque la palla al balzo. Nella città di confine c’è veramente bisogno di un lampo nella nebbia!