FC Chiasso: un pari che va stretto

0
980
Nella foto (di F. Monticelli) Marzouk alza il dito al cielo attorniato dai compagni: le sue due reti hanno fruttato al Chiasso un ulteriore punto.

“Abbiamo lottato sino alla fine per vincere – dice Alessandro Lupi – purtroppo abbiamo pagato alcuni errori di gioventù”.

La squadra sta lavorando molto bene, il mister – riconciliatosi con i tifosi – è in vena di scherzare: “Non dico niente del pubblico, perché magari mi tirano ancora una valigia…” risponde alla collega che gli ha chiesto se è contento dello scroscio di applausi durante il match (un po’ meno marcato al novantesimo).
Spalti deserti, tribuna con larghi spazi vuoti: un quadro desolante. Si chiede ai giocatori di darci dentro, di mettere in campo forza e cuore. Ma poi non si va a sostenerli. Sabato ce n’erano quattro centurie, dopo averli chiamati “stoici” due settimane fa lo speaker li ha definiti “indomiti”.
Però gli applausi non sono mancati, fragorosi e prolungati: pubblico in piedi al momento dei due supergol di Younes Bnou Marzouk (scriviamolo per intero il suo nome, se lo merita), abbracciato e portato in trionfo dai compagni, cori entusiastici a confermare che c’è comunque un risveglio al Riva IV. Belle immagini in diretta, dal vivo. Ha piovuto a dirotto sabato sino al triplice fischio finale dell’arbitro Nico Gianforte: non era facile valutare un intervento falloso da una “schwalbe” (come piace dire al Blick). Due soli cartellini gialli sono indice di comportamento esemplare sul campo ma anche di un’ottima e saggia direzione. Il rischio di infortuni era grande: i giocatori hanno agito di conseguenza: bravi!
Non solo pioggia, anche il freddo a fare da guastafeste. Gli eccessivamente fragili giocatori rossoblù non se la sono sentita di soffrire ancora un attimo con i giornalisti, hanno riguadagnato di corsa gli spogliatoi: le loro riflessioni sarebbero sicuramente risultate interessanti, anche molto apprezzate.
Come quelle del mister che è tornato a fare la conta degli errori dei suoi: “Dobbiamo cercare di crescere in alcuni aspetti tattici e tecnici. È anche un po’ una questione di gamba. Loro di gambe ne hanno di importanti. Il campo, inoltre, era molto pesante, lo sapevamo che alla fine avremmo potuto pagare questa situazione”.
E Senderos? “Purtroppo Philippe ha avuto un fastidio prima dell’incontro” – conclude un rassegnato Lupi che ha preparato la partita con sapienza e capacità. Se si prosegue con queste incertezze (gioca, non gioca?), il suo intenso e appassionato impegno per la causa rossoblù rischia di rimanere un lavoro a singhiozzo.