
Fornire risposte efficaci a problemi territoriali attraverso processi partecipativi. Risponde a questa esigenza il progetto elaborato dalla Città di Mendrisio e illustrato – quale prima e unica esperienza a livello comunale in Ticino di Welfare community sull’infanzia – lo scorso martedì nel contesto del Convegno cantonale “Per educare un villaggio ci vuole un bambino”.
Intitolato Rete Infanzia Mendrisio, il progetto è stato sviluppato dall’ente pubblico insieme ad Associazione Progetto Genitori, Radix Svizzera italiana e Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI).
È una politica di promozione della salute, quella portata avanti da Mendrisio, nell’ottica di migliorare i contesti di vita favorevoli al benessere dei cittadini. Rete Infanzia Mendrisio (RIM) rientra in questo contesto. L’obiettivo è di consolidare le reti per agevolare le famiglie che non necessariamente accedono alle risorse e ai servizi del territorio.
Come muoversi? Sono tre le azioni individuate: estendere gli spazi di aggregazione; sviluppare e garantire la divulgazione di materiale destinato alle famiglie; favorire la collaborazione fra reti formali, informali e le famiglie.
Il coordinamento è assicurato dall’Ufficio famiglie e giovani della città. Il target è legato a tutti i nuclei familiari con minori residenti nel capoluogo. Il costo complessivo del progetto – che si articola su un periodo di tre anni – è di 256’000 franchi.
Le strutture familiari maggiormente a rischio risultano essere le famiglie monoparentali, quelle numerose e quelle con reti familiari e sociali di tipo informale caratterizzate da precarietà e debolezza. In questo scenario, la frammentazione dei servizi accresce la difficoltà di accesso delle famiglie a una rete di sostegno.
Sul territorio comunale sono già attivi numerosi servizi vicini alle famiglie. Rimangono tuttavia scoperte alcune aree che il progetto RIM intende ridurre.
Il gruppo promotore ha coinvolto numerosi partner al fine di valorizzare le loro competenze e delineare una strategia comunale che possa rispondere alle specificità territoriali e sviluppare azioni mirate. La Rete infanzia della Città si è costituita ufficialmente il 26 giugno scorso.
Gli attori, come detto, stanno lavorando sulla base della metodologia del Welfare Community che innesca processi partecipativi coinvolgendo la società. Il Welfare, in altri termini, è il sistema sociale che garantisce alla cittadinanza la fruizione di tutti i servizi ritenuti indispensabili.
A partire dall’analisi del concetto di vulnerabilità e povertà educativa, gli enti hanno ristretto il campo alla nozione di famiglie invisibili. I problemi individuati sono i seguenti: isolamento; scarsa conoscenza delle opportunità che il territorio offre; difficoltà di accesso o mancanza di fiducia verso i servizi; mancanza di coordinamento tra i vari enti; difficoltà di collegamento tra scuola e rete di servizi.
L’obiettivo che ci si pone, attraverso RIM, è di migliorare le informazioni e le risorse offerte, promuovere un accesso facilitato ai servizi e favorire una maggiore comunicazione tra i servizi stessi, individuando figure di prossimità.
Concretamente ci si muoverà organizzando momenti di incontro. Verrà inoltre distribuito materiale informativo sulle politiche famigliari ai nuovi arrivati in città; si pensa anche a una cartellonistica ad hoc. Fondamentale sarà anche l’implementazione di buone pratiche di prossimità nell’ambito delle famiglie e dell’infanzia.