
“È una fortuna che i nostri ragazzi abbiano la possibilità di incontrare loro coetanei meno fortunati sui campi di gioco”: così Marco Armati, responsabile del settore giovanile del FC Chiasso dopo la presentazione, durante la pausa della partita con il Winterthur di martedì sera, del progetto destinato a formare una squadra mista con i ragazzi di Sport Insieme Mendrisiotto (SIM), presieduta da Tiziano Sciolli.
Sulle maglie rossoblu dei ragazzi compare già il logo della SIM. Ma ciò non deve far pensare che il progetto andrà in porto al più presto. “Vogliamo procedere passo dopo passo, iniziando da momenti d’incontro e di gioco, magari con il basket, perché quella che abbiamo deciso di sviluppare è un’iniziativa che ha bisogno di tempo”, spiegano i due dirigenti a l’Informatore. L’intenzione è di coinvolgere anche le famiglie, soprattutto quelle dei ragazzi del FC Chiasso e il pubblico rossoblù. La società calcistica, del resto, non conosce ancora gli strumenti e la pedagogia con cui i ragazzi con disabilità vanno seguiti; dovrà dunque coinvolgere i monitori della SIM.
Nessuno immmagina, intanto, come sarà composta la squadra, contro chi giocherà, se vi saranno dei tornei… Ma la realizzazione di un sogno, narrato il 6 gennaio nella sala Diego Chiesa di Chiasso, durante la cerimonia degli auguri, dalla società Sport Insieme – invitata dal Municipio in occasione del cinquantesimo anno di vita – è già iniziata. La SIM aveva auspicato, rivolgendosi alle varie società della cittadina di confine, che dalle parole sull’integrazione sociale si passasse ai fatti. Dall’integrazione all’inclusione. Auspicio raccolto dal FC Chiasso. “Il progetto è ambizioso”, spiega Marco Armati, perché nessuno di noi conosce esperienze così; per questo vogliamo costruirlo bene”.
L’iniziativa, che porterà alla costituzione di una squadra inclusiva di ragazzi con disabilità e ragazzi normodotati, va al di là del “target” sportivo, già soltanto per il numero dei ragazzi e delle persone coinvolte. Il settore giovanile del Chiasso, che conta 261 ragazzi, include anche quelli del Balerna e del Morbio, in età tra 4 e 18 anni. La SIM, dal canto suo, accompagna oltre un centinaio di persone, in età da 11 a 77 anni; ogni settimana una sessantina di monitori e monitrici propone loro attività sportive, dal nuoto, al basket, alle bocce. Ci sono anche alcuni tornei, prevalentemente nell’ambito degli “special”, ma non ancora pensati per team sportivi misti.
Le persone affiliate alla SIM sono seguite in tre istituti, al Canisio di Riva San Vitale, al Loverciano di Castel San Pietro e alla Provvida Madre a Balerna e nelle strutture delle fondazioni, come la “Diamante”, con attività diurne e rientro nelle famiglie.