La cascata del Bott di Rovio senza e con masso. Il secondo scenario mette i brividi perchè è in quel punto esatto che d’estate (ma già anche in primavera e poi in autunno) molti locali e turisti fanno il bagno. Famiglie intere, ragazzi a gruppi, single in cerca di tranquillità e frescura. La cascata del Bott si raggiunge in dieci minuti a piedi da Rovio-paese e con un altro sentiero è meta anche di chi sale da Melano. Ma cosa è successo? Lo mostrano bene queste due immagini che sono state prese molto sul serio dallo Studio d’architettura Conza di Lugano al quale sono state trasmesse. “Il masso, ho calcolato – spiega l’architetto Marco Conza di Rovio – è di circa 100 tonnellate. La foto che lo ritrae è stata scattata il 9 aprile di quest’anno. L’altra risale al 22 marzo sempre di quest’anno”. In quel lasso di tempo il macigno può essere piombato insieme all’acqua dalla roccia soprastante? “Abbiamo fatto alcune indagini e siamo giunti ad ipotizzare che potrebbe essere lo stesso masso che da secoli si trovava a lato del fiume più sopra (dove infatti ora non c’è più). Dovrebbe essersi spaccato rotolando fino alla pozza della cascata. Pensiamo che possa essere successo quel giorno di marzo in cui si è verificato un terremoto di una certa entità nella vicina Italia ed a Rovio si è sentito un colpo molto forte e anomalo. Probabilmente in quel momento si è spaccata una faglia superficiale e si è prodotta una forte vibrazione che ha mosso il masso”. Cosa farete ora? “Abbiamo già avvisato i geologhi cantonali e il pianificatore di Rovio, anche perchè abbiamo riscontrato delle fissurazioni importanti sopra la cascata. Il pericolo è reale. Occorrerebbero dei rilievi”. Già nel 2015, a causa di una frana nei pressi della cascata del Bott, venne stabilito il divieto di accedere alla pozza. A quanto ci è dato sapere questo divieto non è mai stato revocato ma la via d’accesso non è chiusa.