Il mandolino è da sempre parte integrante della cultura musicale popolare della regione insubrica. Non è raro che tra gli oggetti dimenticati in polverose soffitte vengano ritrovati strumenti in disuso che testimoniano dell’importanza di questa pratica culturale alle nostre latitudini. Nonostante il fatto che, spesso, il mandolino sia accomunato solo a clichés turistici come il grotto e il boccalino, la vivacità del movimento artistico attorno a questo strumento è particolarmente significativa in Ticino.
È in questo contesto che prende forma la seconda edizione di Cento sfumature di plettro, in programma domani, 8 giugno, alle 20.30 al Cinema Teatro di Chiasso (entrata libera). Sei orchestre insubriche daranno vita a un sensazionale concerto su musiche di Sartori, Maciocchi, Claassens, Tarrega, Lully, Manente, Mulè e Shostakovich. Protagonisti dell’evento saranno Circolo Mandolinistico Auora di Vacallo, Gruppo dei Mandolinisti del Bellinzonese, Gruppo Mandolinistico Eliante di Mendrisio, Gruppo Mandolinistico di Gandria, Orchestra Mandolinistica di Lugano e Orchestra a plettro Flora 1892 di Como.
Importanti sodalizi che si sono formati grazie alla vasta diffusione del mandolino. L’attività musicale ha sempre viaggiato, senza alcun timore reverenziale, accanto a quella di gruppi bandistici o corali che completano il quadro di offerta musicale che la regione insubrica ha sempre potuto offrire in maniera molto ricca e poliedrica.
Oltre all’ambito popolare, il mandolino si è ritagliato un suo spazio importante anche nella musica colta. Compositori celebri quali Vivaldi, Mozart, Beethoven, Mahler hanno scritto per questo strumento. Ancora oggi, soprattutto in Italia e in Germania, esistono cattedre di mandolino. La letteratura contemporanea di musica per mandolino e ensembles mandolinistici è immensa.
Il piacere di fare musica d’assieme con il mandolino accomuna circa 100 musicisti attivi e un vasto pubblico fedele che segue da vicino l’attività concertistica di questi sodalizi.
Cento sfumature di plettro vuole avvicinare queste realtà, che per retaggi del passato hanno spesso percorso un cammino solitario, in un evento che prende a prestito il motto “l’unione fa la forza”, con la volontà di creare solide fondamenta per una collaborazione duratura che non può che creare nuovi spazi e opportunità per tutti gli amici del mandolino.
Il concerto, per la prima volta suonato interamente da tutti i musicisti insieme, offrirà agli stessi musicisti, ai direttori che si alterneranno sul palco e al pubblico presente una serata ricca di emozioni.