I papà, i nuovi papà che lavorano per la Città di Mendrisio hanno ora diritto a 20 giorni di congedo pagato, equivalenti a 4 settimane di 5 giorni lavorativi, da godere entro un anno dalla nascita del figlio.
Lo ha deciso lunedì il Legislativo con 44 voti favorevoli, 10 contrari e 4 astensioni. Il Municipio, facendo due conti, prevede che la misura costerà al Comune 35’200 fr, 26’400 in più del costo attuale calcolato su 5 giorni di congedo pagato (concessi altri 5, non pagati) e su una retribuzione oraria di 44 fr.
Nessuno, durante il plenum di lunedì, ha mosso rilievi sul finanziamento del congedo. Lo spartiacque della discussione e della votazione è stato, invece, la questione dell’opportunità. Se per il Municipio e la maggioranza l’ente pubblico “deve offrire buone condizioni per essere un datore di lavoro attrattivo e dare un buon esempio al settore privato”, la minoranza – disponibile a un compromesso, 10 giorni pagati e 10 no – ha sostenuto che “non è auspicabile una grande differenza di trattamento tra pubblico e privato, soprattutto per le misure sociali che dovrebbero essere il più possibile universali”. In aula i favorevoli alla misura hanno portato esempi di altri Comuni, Stabio e Castel San Pietro, in particolare, che, aldilà della questione del principio, dispongono di una felice situazione di bilancio, migliore addirittura di quella di Mendrisio. Il capoluogo, per esempio, a inizio anno ha dovuto suo malgrado aumentare del 12%, da 40 a 45 fr, il costo della carta giornaliera delle ferrovie penalizzando il cittadino comune che la richiede; tema pure discusso nella seduta di lunedì.
La decisione favorevole alle famiglie dei dipendenti stimolerà altri a seguire la stessa direzione. Ma per intanto non riduce di sicuro il gap tra chi lavora nel pubblico e chi dipende dagli umori dell’economia privata.
A pagina 3 la seduta del Legislativo