
“Abolire l’ingiustificato addebito ai docenti delle spese per il pranzo”: è quanto chiede l’OCST al DECS. Il sindacato ritiene che il costo del pranzo non deve essere dedotto dallo stipendio degli insegnanti di SI, poiché la refezione è ritenuta un momento educativo e dunque rientra nelle mansioni delle maestre e dei maestri. Nei regolamenti scolastici di Mendrisio si legge per esempio che: “nelle sedi della scuola dell’infanzia il momento del pranzo fa parte dell’attività educativa”. La norma, che prevede anche l’obbligo per i bambini di rimanere alla mensa, là dov’è istituita (tranne eccezioni con dispensa) è contenuta nell’articolo 47 del Regolamento dei dipendenti dello Stato che recita: “sullo stipendio annuo riconosciuto ai docenti di scuola dell’infanzia con refezione è applicata una trattenuta di 1440 franchi per il pranzo”. Il sindacato cristiano sociale ricorda, inoltre, che lo scorso anno sono state raccolte 376 sottoscrizioni nelle scuole comunali in cui si chiede almeno mezz’ora di pausa perché gli insegnanti “lavorano ininterrottamente dalle 8.30 alle 16 e oltre”. In generale l’OCST, si legge su “Il Lavoro”, ritiene sia necessario rivedere “urgentemente” l’organizzazione e le condizioni di lavoro di questi insegnanti, “nell’interesse di tutte le parti coinvolte”. Una mozione sul medesimo tema è stata inoltrata al Consiglio di Stato dal Movimento per il socialismo (MPS). Circola infine una raccolta di firme per rivedere l’obbligo di frequenza per i bambini di 4 anni.
Di scuola si occupano pure due deputati del PLR, Nicola Pini e Fabio Käppeli, che chiedono di differenziare l’orario di inizio delle scuole superiori, motivando la loro mozione con il fatto che tra le 7 e le 8 strade, bus e treni sono strapieni e dunque occorre trovare soluzioni per il bene di tutti, pendolari, studenti docenti. In passato il Governo si era già espresso sull’impossibilità di cambiare le cose nella scuola dell’obbligo in quanto le norme attuali sono troppo rigide. I due deputati ritengono ora che un cambiamento possa essere introdotto nella scuola superiore, com’è stato fatto alla SUPSI di Lucerna. Ma anche dalla Fachhoschule Nordwestschweiz, presente nei Cantoni di Soletta, Basilea e Argovia che, in vista dell’apertura di un nuovo campus, con la collaborazione delle Ferrovie, ha migliorato la situazione, sia con le fermate dei treni a lunga percorrenza in prossimità della scuola, sia posticipando di almeno un’ora l’orario d’inizio delle lezioni per 1/3 degli studenti, giocando sulle ore buche.
I due deputati del PLR ritengono che ci si debba muovere anche in Ticino, sperimentando qualche progetto, sia nelle scuole cantonali di Bellinzona, “ma soprattutto in vista dei nuovi Campus Supsi previsti nelle immediate vicinanze delle stazioni FFS di Mendrisio e Lugano, che presto muoveranno diverse migliaia di studenti”.