
Tagashi Kono, all’epoca il più celebre grafico di Tokyo, volle a tutti i costi visitare lo studio del collega italiano Franco Grignani, ormai famoso anche lui, a Milano.
Giunto all’aeroporto italiano, a dargli il benvenuto c’era Max Huber. I due aspettarono poi la figlia di Kono, Aoi, proveniente da un altro volo. Fu in quell’occasione che la giovane Aoi vide per la prima volta e conobbe il grafico residente a Sagno; alla cui memoria, per volontà di quella che poi divenne sua moglie, fu intitolato il museo di Via Dante Alighieri.
Domani, sabato 16 febbraio alle 18, le coincidenze della vita fanno nuovamente visita alla città: s’inaugura infatti al m.a.x museo la prima mostra antologica dedicata a Grignani, artista, fotografo, grafico, pubblicista. Grignani è morto vent’anni fa, nel 1999, lasciando un’opera di valore internazionale, che a Chiasso è rappresentata con circa 300 materiali.
Un marchio morbido
Il suo segno più noto è quello della Pura Lana Vergine. Progettato nel 1963, compare oggi, e comparirà probabilmente per sempre, sulle etichette degli indumenti dell’umanità intera, perlomeno quella che necessita di ripararsi dal freddo, traendo il caldo naturale dal vello di pecore e affini. “Un’icona che oggi ci viene istintivamente da associare a qualcosa di morbido”, spiega Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del museo e curatrice della mostra con Mario Piazza.
Attraverso un secolo
Grignani, nato vicino a Pavia nel 1908, ha attraversato il secolo proponendo, all’arte e al mercato, idee, frutto di lunghe e appassionate ricerche, che rimarranno capolavori della grafica italiana. Nel suo studio ha accolto numerosi giovani stagisti provenienti dalla Kunstgewerbeshule di Basilea, come il ticinese Francesco Milani, che si è dedicato con successo al design di prodotti medicali.
Due mostre invece di tre
Dalla Svizzera Grignani si faceva portare anche le macchine fotografiche, usate per dare corpo alle sue idee, fondendo le fotografie con la grafica, il disegno e la scritttura, che spesso compare nei suoi manifesti sotto forma di riflessioni.
Le società che lo premiarono, acquistando le sue proposte, portano nomi celebri, Pirelli, Arnoldo Mondadori Editore, Fiat, Zegna, Alessi, Montecatini, Necchi.
La preparazione della mostra è stata accurata e anche un po’ complessa perchè resterà allestita fino alla metà di settembre, per 9 mesi, mentre i contratti di solito si sottoscrivono per periodi più brevi. Il museo deve scontare, come altri settori della vita cittadina, la riduzione delle spese imposta al Municipio dal Consiglio comunale; le mostre, quest’anno, saranno 2 e non 3 – la seconda in autunno, sarà la Biennale dell’immagine – i teatri 5. Ma il desiderio di fare bene non è mancato neppure stavolta. L’esposizione include un catalogo Skira, la possibilità di acquistare 2 tipi di foulard (30 pezzi ciascuno) disegnati da Grignani e realizzati con la collaborazione del Museo della seta di Como, visite guidate, momenti per i bambini.
Sono pure state preparate piacevoli trasferte insieme all’Associazione amici del m.a.x. museo: alla Nuova accademia di belle arti di Milano, che Grignani contribui a fondare, dove la mostra di Chiasso sarà presentata il 30 maggio (iscrizioni: entro il 18 maggio); all’Archivio della comunicazione e alla Certosa di Parma l’8 giugno (iscriversi entro il 31 maggio); al Museo Guggenheim di Bilbao dal 20 al 23 giugno, di recente fondazione come il museo di Chiasso (iscrizioni entro il 30 marzo); al Museo dell’auto di Torino, 28-30 marzo, che ospiterà una parte della mostra “Auto che passione”, allestita fino a pochi giorni fa a Chiasso.
Sinestesia
Chi desidera conoscere da vicino l’opera di Grignani, oltre a vedere la mostra, può partecipare alla serata con Mario Piazza, docente al Politecnico di Milano, martedì 26 febbraio alle 10.30 allo Spazio Officina. Il 16 maggio a Chiasso sarà proiettano il film Sinestesia, di Erik Bernasconi, in tema con il concetto della mostra, che è appunto la sinestesia, cioè l’integrazione fra le sensazioni lanciate dalle varie forme artistiche. Nella biblioteca comunale si trova una rassegna di pubblicazioni inerenti all’opera di questo maestro italiano.
Al “Teatro”, il 14 aprile, spettacolo di danza “Yo Carmen”, con le ballerine della Maria Pagés Compania.