Tra il concorso di idee bandito nell’ormai lontano 2009, costato 285 mila fr, l’acquisto del palazzo nel 2010 per 2’514’471 di fr, la successiva demolizione e sistemazione dell’area demolita, che ha richiesto 650 mila fr (dovevano essere 810 mila fr, ma il CC aveva emendato il concorso di idee) la Piazza del Ponte è costata sino ad oggi 3’449’471 franchi. Il cantiere per la demolizione è terminato con una settimana d’anticipo. La sistemazione provvisoria inizierà dopo le Processioni storiche, per evitare che i lavori intralcino, se non fossero terminati, il sacro corteo. Con l’inizio dell’estate anche questa fase sarà finita. “Ora abbiamo uno spazio vuoto e tale resterà per un po’ di tempo, in attesa della sistemazione definitiva”, spiega Daniele Caverzasio, capo dicastero costruzioni.
Per quello che può essere considerato il passaggio più importante della lunga procedura avviata ormai più di 10 anni fa, ci vorrà ancora qualche anno. L’investimento, che si sommerà a quanto è già stato speso, dipenderà dalle scelte politiche: la sistemazione definitiva riguarderà il solo perimetro della piazza o l’intero comparto, dallo spazio pubblico antistante la Filanda con tutta Via Lavizzari, passando dal parco giochi pubblico, fino alla nuova porta della città, il CPI?
“Il Municipio cercherà di ascoltare tutti, compresi coloro che si erano battuti con la raccolta di firme nel 2007 e con il più recente referendum. Intanto, comunque – prosegue Caverzasio – lo spazio potrà essere usato per qualche piccola manifestazione, i mercatini, i concerti, rappresentazioni… Ci sarà una sistemazione provvisoria ma dignitosa, modulabile, di cui si stanno già occupando il dicastero, il Municipio e l’UTC. Di modo che, dopo aver capito la nuova dimensione della piazza, con gli edifici che le stanno intorno, si possa pensare al suo futuro. Sta alla popolazione rendere vivo questo spazio. Mendrisio, del resto, non è la sola città a interrogarsi di questi tempi. A Bellinzona si è aperto un confronto serrato sull’uso di Piazza del Sole, ben più grande della nostra e anch’essa vuota”, conclude Caverzasio.
Il “vuoto” di oggi. Verrà colmato dopo Pasqua con una sistemazione provvisoria ma dignitosa. Poi inizierà il dibattito sulla configurazione definitiva della piazza.